sabato 14 maggio 2016
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BRUXELLES La missione navale militare Ue Eunavfor Med, detta anche Sofia, contro gli scafisti entrerà a breve anche nelle acque libiche. Ieri infatti gli ambasciatori degli Stati membri Ue hanno dato il via libera non solo al prolungamento di un anno della missione (che scadeva a fine giugno), ma anche all’estensione dei suoi compiti. Ad annunciarlo è stato ieri l’Alto rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini. La decisione degli ambasciatori sarà formalizzata a un prossimo Consiglio Esteri dai capi delle diplomazie dei Ventotto (non dovrebbero esserci problemi visto il vasto consenso) per entrare poi in vigore a luglio. Sofia, guidata dall’ammiraglio italiano Enrico Credendino, attualmente opera in acque internazionali (la cosiddetta fase '2A') davanti alla Libia con la missione di «identificare, sequestrare e liquidare imbarcazioni » degli scafisti (oltre ovviamente a salvare i migranti trasportati). Con la decisione di ieri avrà ora anche il compito di aiutare la Libia a ricostituire la sua Guardia costiera e la sua Marina e, per far questo, dovrà naturalmente entrare nelle acque libiche. Uno sviluppo reso possibile dall’arrivo del nuovo governo di unità nazionale guidato dal premier Fayez al Sarraj, che ha ufficialmente richiesto il sostegno europeo. Per ora, comunque, non ci sono cifre su mezzi e personale che saranno impegnati, i dettagli saranno elaborati nelle prossime settimane. Il rafforzamento della Guardia costiera e della Marina libica, che prevedrà anche un più intenso scambio di informazioni tra Tripoli e Ue, è uno dei punti cruciali nella lotta al traffico illegale di migranti, che ha molte basi in Libia. Soprattutto, però, sottolineavano ieri fonti Ue, la decisione di ieri è anche il primo passo per poi estendere anche le operazioni anti-scafisti della missione navale Ue alle acque territoriali libiche (la cosiddetta fase '2b'), rendendole molto più efficaci e sicure (mentre non si parla di interventi a terra). Anche questo, comunque, richiederà l’esplicita autorizzazione del governo libico. La missione avrà anche un secondo nuovo compito: e cioè quello di vigilare sull’embargo alle armi a largo delle coste libiche decretato da una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. «Questi sviluppi – ha dichiarato Mogherini – sono davvero benvenuti, vista l’urgenza della situazione in Libia». Della questione l’Alto rappresentante, come annuncia lei stessa, discuterà lunedì a Vienna con il premier Al Sarraj nel quadro della conferenza sulla Libia convocata da Italia e Stati Uniti. © RIPRODUZIONE RISERVATA La decisione di Mogherini
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