giovedì 25 luglio 2013
​La tragedia nello stabilimento Di Giacomo nel comune di Città Sant'Angelo. Lo scenario è apocalittico: campi in fiamme e cumuli di macerie. Danneggiate diverse abitazioni.
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Quattro morti nell'esplosione di una fabbrica di fuochi d'artificio avvenuta stamattina a Villa Cipressi nel comune di Città Sant'Angelo (Pescara). Riguardo i feriti, uno è ricoverato all'ospedale di Pescara in gravi condizioni, mentre altri due sono feriti lievemente. I boati provenienti dalla fabbrica Di Giacomo sono stati diversi, forse tre, e alcune case sarebbero rimaste danneggiate. Lo scenario che si è presentato era apocalittico: campi in fiamme, denso fumo e cumuli di macerie. Tutto il quartiere è isolato dal traffico. Sul posto sono entrati in azione una decina di mezzi dei vigili del fuoco. Solo il corpo del giovane 22enne Alessio Di Giacomo è stato recuperato. Non ci sono più speranze per il padre Mauro e lo zio Federico, insieme all'altro parente Roberto, di cui i soccorritori disperano di trovare traccia. «Siamo arrivati sette minuti dopo lo scoppio - ha poi raccontato Emanuele Cherubini, responsabile del 118 di Pescara - È stato come vedere una scena di guerra con lapilli e materiale ricaduto fino a quattro chilometri. Ho visto dopo l'esplosione un ragazzo che mi é corso vicino e gli ho detto di allontanarsi. Dopo non l'ho visto più». Difficile provvedere al recupero dei tre dispersi prima di domani, ha aggiunto, perché «le condizioni nei pressi dei resti della fabbrica esplosa sono ancora molto difficili».Il sindaco di Città Sant'Angelo, Gabriele Florindi parla di «una tragedia che non dovrebbe mai succedere». Conoscendo bene i titolari, «amici fraterni», li definisce grandi e onesti lavoratori. La Procura di Pescara, ha riferito il procuratore aggiunto Cristina Tedeschini, ha aperto un fascicolo per incendio colposo, disastro colposo e omicidio colposo. L'area è stata sottoposta a sequestro.

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