venerdì 21 febbraio 2020
Da Nord a Sud, il punto sulle opere allo studio per riqualificare i quartieri a rischio nelle grandi città Bene i progetti che possono contare su risorse certe
Cittadini durante un incontro a Tor Bella Monaca a Roma

Cittadini durante un incontro a Tor Bella Monaca a Roma - Archivio

COMMENTA E CONDIVIDI

Buttate giù le Vele di Scampia, parte ora la rigenerazione di uno dei quartieri marginali finora più degradati d’Italia. Spazzato via il “mito di Gomorra”, la vita dei cittadini in questo quartiere può ricominciare in condizioni di maggiore dignità. All’insegna dell’inclusione con il resto della comunità cittadina.

Ma Napoli è solo una delle 24 realtà territoriali rientrate in una prima tranche di finanziamento del “bando periferie”, pari a 500 milioni di euro, nell’ambito di una graduatoria che tiene conto della qualità e della tempestiva fattibilità degli investimenti, da realizzare nell’ambito di Comuni e Città metropolitane (quelli presentati sono in tutto 120). Si attendono, dunque, nei prossimi mesi, altre... Scampia. Ma ci saranno? I sindaci, attraverso l’Anci, premono sul governo per dare seguito a tutti i progetti mettendo a disposizione, in concreto, i finanziamenti promessi. Per l’abbattimento delle “famigerate” palazzine triangolari e il successivo restyling dell’area a nord del capoluogo campano sono stati spesi i 18 milioni della quota massima destinata a ogni progetto dei Comuni (ai quali se ne aggiungono, in questo caso, altri 9 di stanziamento europeo): è una parte del plafond complessivo di 3,8 miliardi (2,1 di fonte statale) del fondo che il decreto “milleproroghe” del 2018 aveva bloccato con l’impegno di uno “scongelamento” nell’anno in corso.

Scampia, folla per l’abbattimento delle Vele

Scampia, folla per l’abbattimento delle Vele - Fotogramma

A che punto sono, allora, gli altri 23 progetti multisettoriali del “programma straordinario di interventi per la riqualificazione urbana” le cui convenzioni attuative sono state firmate nel marzo del 2017? Tra le opere previste, anche la demolizione e il rifacimento del Serpentone al quartiere Corviale, a Roma, un complesso edilizio con appartamenti e servizi comuni, che accoglie ol- tre 4.500 abitanti. Progetto pronto a partire. Sempre nella capitale, interventi si aspettano per ridare smalto a Tor Bella Monaca.

Il Comune di Milano ha selezionato il quartiere Adriano, adiacente alla città di Sesto San Giovanni, per interventi di rigenerazione e riqualificazione (con sinergie tra amministrazione comunale e Fondazione Cariplo) al fine di riattivare la comunità locale e ricostruire il tessuto urbano attraverso la creazione di un Community Hub.

Ma il capoluogo lombardo punta anche sull’housing sociale. Tra le opere più significative che dovrebbero iniziare entro breve c’è anche quella di Torino, definita dai tecnici “un’agopuntura urbana”: consiste infatti nella realizzazione di interventi diffusi sul territorio per rivitalizzare aree verdi a ridosso delle scuole. Nei Comuni della Città Metropolitana di Bari sarebbero quasi pronti i cantieri per la costruzione di rotonde, piste ciclabili e miglioramenti della viabilità interurbana e dei trasporti. E, ancora, da segnalare, a Bergamo, la riqualificazioni del quartiere della Malpensata e il rilancio dell’area dell’ex Centrale termoelettrica, una “cattedrale nel deserto” diventata un centro socioculturale polifunzionale.

Tra le 24 iniziative che rientrano nel finanziamento, la ristrutturazione del Corviale a Roma e il “restyling” del rione Adriano a Milano. A Torino parte l’“agopuntura urbana”: iniezione di verde davanti alle scuole

Ad Ascoli Piceno sono previsti interventi di edilizia sociale per i ceti deboli (immigrati, ragazze madri e bambini svantaggiati), incrementi della quota del verde urbano e opere per la riduzione del rischio sismico con un particolare attenzione al quartiere di Monticelli. Messina invece si affida a progetti di cohousing sociale e a opere di contenimento del rischio idrogeologico con il risanamento dell’alveo del torrente Bisconte- Cataratti.

Nel caso di Cagliari la proposta si articola nella costruzione di 120 nuovi alloggi e in strategie per il contenimento del consumo del suolo e la protezione e valorizzazione del patrimonio paesaggistico, ambientale e culturale, con opere “strategiche” per la laguna di Santa Gilla e la necropoli punica di Tuvixeddu. La proposta di Vicenza si segnala per l’ampio coinvolgimento di istituzioni e associazioni locali soprattutto rispetto a progetti “green”, con una linea di alberi che taglia in due la città; da segnalare, qui, anche il recupero delle serre in Parco Querini e i progetti della mobilità sostenibile.

Nella Città Metropolitana di Reggio Calabria si riesce a trovare spazio anche per richiedere finanziamenti per l’accoglienza degli immigrati mentre a Venezia e dintorni l’attenzione è rivolta a un sistema integrato tra le ferrovie e il porto di Marghera. Ma l’elenco comprende anche progetti proposti dai Comuni di Andria, Avellino, Brescia, Genova, Grosseto, Latina, Lecce, Mantova, Modena, Oristano, Prato e Salerno e delle Città Metropolitane di Bologna e Firenze.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: