lunedì 8 giugno 2015
​​Bisogna fare chiarezza sui numeri. dal 2011 in Italia solo 80mila migranti "forzati". Don Ciotti: dalla Lega parole razziste, serve uan riforma delle coscienze.
COMMENTA E CONDIVIDI
​Gli immigrati sono una risorsa. Purtroppo, molto spesso l’attenzione in chiave di sicurezza che si dà al tema dell’immigrazione fa dimenticare la grande risorsa che sono quei cinque milioni di persone. "La metà sono lavoratori, un milione sono bambini, 800 mila sono studenti delle nostre scuole. In un’Italia in cui ne muoiono dieci e ne nascono nove, in un’Italia in cui avremmo bisogno di 100 mila badanti ogni anno parlare di risorse significa parlare con verità di questa realtà che è importante. Il direttore della Fondazione Migrantes, monsignor Gianfranco Perego spiega che la situazione in Italia non è certo allarmante come alcuni politici vogliono farla credere. "Credo che anche di fronte al fenomeno delle migrazioni forzate, che ha visto arrivare in Italia, attraverso il Mediterraneo, 300 mila persone dal 2011 ad oggi, ma permanere in Italia, in questo momento, 80 mila persone, ci debba essere un’attenzione a dire la verità. Per quanto riguarda le regioni del Centro e del Sud, arriva ad esserci una persona ogni 400-500 abitanti, e invece, per quanto riguarda le regioni del Nord, una persona ogni 2.000 abitanti" spiega Perego. Il vero problema è allargare la rete dei Comuni – oggi sono solo meno di 500 che stanno accogliendo i migranti – e riuscire veramente a costruire una rete che entri in maniera strutturale nei Servizi sociali. "Non si può ancora una volta giocare sulla pelle, sulla fatica e sulla disperazione di tante persone. Questa è una profonda ferita. Non bisogna assolutamente indietreggiare": così don Luigi Ciotti, ai microfoni di InBlu, a proposito del presidente della regione Lombardia Roberto Maroni che minaccia il taglio dei trasferimenti ai Comuni che accetteranno nuovi migranti. Il presidente di Libera parla nel programma radiofonico "Ecclesia": "Molte parole - aggiunge - sono di razzismo, offendono, tolgono dignità alle persone". Per questa ragione don Ciotti chiama l'Italia "alla riforma delle coscienze, a un risveglio che non lasci la parola solo alle voci che dividono, umiliano e allontanano. Alziamo la nostra voce".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: