giovedì 1 marzo 2018
Il ministro, leader di Civica popolare: alle mie proposte dal centrodestra solo silenzi assordanti. Flat tax incompatibile col quoziente familiare
«Per la natalità impegni concreti»
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«Chi propone il quoziente familiare e la flat tax propone due cose incompatibili », dice Beatrice Lorenzin, ministro della Salute e leader di Civica popolare. «Ben venga ora tutta quest’attenzione alla natalità e alla famiglia. Io - rivendica - di natalità ho iniziato a parlare tre anni fa, ora visto che sono tutti d’accordo approveranno il piano per la natalità come primo provvedimento, spero».

Perché avete scelto di restare col centrosinistra?
Abbiamo lavorato 5 anni in una coalizione che ha permesso all’Italia di uscire dalla recessione e insieme alle forze popolari che hanno sostenuto il governo, una parte di Scelta civica, abbiamo deciso di dar vita a una componente fortemente ancorata ai valori della famiglia e del popolarismo, ma anche aperta al mondo civico e dell’associazionismo. Realtà che hanno presidiato il territorio in questi anni difficili. Riteniamo che la coalizione del governo Gentiloni sia l’unica proposta ragionevole e credibile per garantire stabilità e crescita all’Italia.

Quali sono le vostre priorità?
Vediamo la natalità e la demografia come centrali per il futuro stesso del nostro Paese ed abbiamo elaborato un piano che propone il fattore famiglia, il raddoppio del bonus bebé e gli asili nido gratis, ma puntiamo moltissimo anche sugli anziani, e sugli aiuti ai non autosufficienti. Centrale è il nostro impegno sulla salute, e nuovo pro- gramma di Welfare che guardi ai giovani e alla non auto- sufficienza nella prospettiva dei 20 anni. Si è parlato di tutto in questa campagna elettorale ma poco del disagio dei giovani e del bisogno di creare lavoro. E di come garantire l’assistenza sanitaria. Ma saranno i temi decisivi nei prossimi anni.

Temi che avete al primo posto, come famiglia e denatalità, sono diventati centrali.
Al governo credo di essere stata la prima a porre questi temi. Ho proposto il bonus bebè, poi si sono aggiunte altre misure, come il voucher per la baby sitter, ma ho sempre detto che c’era bisogno di darsi un piano di tipo universale, che ora ho presentato a nome del mio partito. Siamo finalmente entrati in una fase di crescita, e invece di fare promesse mirabolanti puntiamo a mettere in campo risorse certe su un appuntamento con la storia che non possiamo ulteriormente rinviare, guardando ai numeri della demografia. Che altre forze politiche abbiamo sposato e anche copiato pezzi del nostro programma è una buona cosa. Chiederò al prossimo governo che sia questa la prima cosa da fare per il nuovo governo visto che tutti convengono che è una priorità.

Ora però, sulla famiglia, dal centrodestra, arrivano proposte più incisive, come il quoziente familiare.
Non sono credibili. Mi sono battuta per queste misure a ogni legge di bilancio, ma ho incontrato solo silenzi o risposte irridenti. Il quoziente familiare è una proposta di Ap inserita nell’ultima legge di bilancio, sulla quale abbiamo portato delle risorse certe per le detrazione dei figli a carico. Tutti quelli che oggi parlano nei 15 anni precedenti non hanno fatto niente, se non parlare vagamente di asili nido. Quel che io propongo, invece, è un piano scientifico, coperto, che risponde a una visione della società. La flat tax è un modello che distrugge il sistema di assistenza sanitaria, di assistenza sociale e previdenza, oltre al sistema delle deduzioni. Il nostro invece è un programma complessivo (su fisco, previdenza, lavoro, formazione, sanità) con i piedi per terra. Che prevede un grande investimento su famiglia e anziani, con misure credibili, per i prossimi 15-20 anni.

Mattarella auspica proposte realistiche, e questo è un vostro cavallo di battaglia.
Sparare frottole e promesse che non si possono mantenere ha solo l’effetto di consegnare il paese alla violenza, all’estremismo e al populismo. Dovremmo cambiare metodo, nella consepevolezza che 10 anni di crisi sono stati una guerra, e hanno lasciato sul terreno feriti di ogni tipo, in special modo fra i giovani. Un’intera generazione è stata colpita al cuore ed è da lì che si deve ripartire, con l’educazione. Bisogna incominciare dai bambini a insegnare il valore del rispetto. Sono questi i messaggi che ho tentato di portare avanti in questa campagna elettorale, in un clima preoccupante che vede esplodere fenomeni come il cyberbullismo, la droga. Serve una nuova alleanza fra scuola, famiglia, associazioni e istituzioni.

Perché non avete scelto il centrodestra?
Abbiamo scelto convintamente di proseguire il lavoro del governo Gentiloni, mantenendo distanza netta da chi inneggia alla violenza e all’estremismo. Non c’ ë compatibilità tra i moderati e la lega di Salvini antiscientifica, tra i cattolici e chi inneggia alla violenza e alla xenofobia. Ora, l’endorsement di Casapound ci conferma che il centrodestra é a trazione estremista.

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