mercoledì 25 maggio 2016
​​Il governo studia le prime mosse. Incontro positivo tra Poletti e i sindacati. Renzi conferma misure per la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro.
Pensioni, interventi su minime e riscatto laurea
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Non passa giorno che Matteo Renzi non lo ripeta. Sul tavolo della prossima legge di stabilità troveranno spazio misure sociali importanti, dalla flessibilità pensionistica al taglio delle tasse, da nuovi sgravi sul lavoro a un aiuto ai pensionati. «Vogliamo dare un pochino più di soldi ai lavoratori come abbiamo fatto con gli 80 euro. Stiamo lavorando su tutto», anche per aumentare le pensioni minime che «sono troppo basse», ha confermato ieri il premier nel corso dell’ennesima intervista. Sulle misure specifiche non ci sono ancora indicazioni precise e resta da chiarire come sarà finanziata una legge di stabilità che solo per evitare gli aumenti dell’Iva e mantenere il patto con la Ue sulla riduzione del deficit all’1,8% dovrebbe recuperare una decina di miliardi. Ma se finora si sono sentiti solo gli annunci, da ieri il governo si è impegnato con i sindacati a scoprire via via le carte. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, presente anche il sottosegretario Nannicini (quello che a Palazzo Chigi coordina la politica economica) ha incontrato i leader di Cgil, Cisl e Uil. Si è trattato di un incontro preliminare nel corso del quale è stato deciso di andare a un doppio confronto nelle prossime settimane , uno su lavoro e contrattazione, l’altro sulle pensioni. In sostanza si è definita l’agenda, senza parlare ancora di contenuti. Ma il percorso delineato ha avuto l’ok di tutti i partecipanti. «C’è disponibilità reciproca al confronto con l’intenzione di arrivare, dove possibile, a soluzioni condivise», ha detto Poletti al termine della riunione. I leader confederali mostrano soddisfazione per l’esito dell’incontro, anche perché fa seguito a una lunga stagione di gelo. Pur restando cauti, in attesa di entrare nel dettaglio delle proposte. «La notizia è che dopo lungo tempo il governo ha proposto di avviare un tavolo di merito su pensioni e lavoro... Ci hanno detto che nel corso del confronto non ci faranno trovare davanti a provvedimenti unilaterali», ha commentato Susanna Camusso, segretario Cgil. «Ci siamo fermati ai titoli non siamo entrati nel merito, ma certo è una giornata positiva», ha aggiunto il numero uno della Cisl, Annamaria Furlan, auspicando che l’incontro «segni davvero un cambio di passo nel rapporto tra governo e sindacati». «Dal punto di vista del metodo abbiamo iniziato col piede giusto» ha afferma sulla stessa linea il leader Uil Carmelo Barbagallo. Unica novità annunciata da Poletti è stato l’impegno a gestire le aree di crisi industriali più complesse, anche attraverso l’introduzione di ammortizzatori sociali specifici. Più in generale, ha aggiunto il ministro, l’intenzione è di arrivare «laddove possibile a soluzioni condivise», obiettivo che «non modifica le responsabilità » di ciascuno e quella del governo «è prendere decisioni», ha sottolineato. A proposito di concertazione il premier Renzi affermato che va bene ma «non è la coperta di Linus della quale non si può fare a meno. Se c’è siamo più contenti e se si possono fare gli accordi siamo qui». Sui temi specifici il capo del governo ha ribadito l’intenzione di «rendere stabile la riduzione del cuneo fiscale » (mentre attualmente c’è uno sgravio contributivo biennale). In tema pensionistico c’è anche l’ipotesi di rendere più flessibile il riscatto della laurea. Nell’ambito delle misure per permettere di anticipare l’uscita, al lavoratore potrebbe essere data la possibilità di riscattare uno o più anni di studio versando anche meno di quanto previsto. Questo consentirebbe di accorciare i tempi per andare in pensione (magari con l’aiuto delle aziende) ma i minori contributi versati comporterebbero una riduzione dell’assegno mensile. Una misura a prima vista distante dalle richieste sindacali, che puntano a una flessibilità senza penalizzazioni.
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