mercoledì 22 maggio 2019
Minore rivalutazione degli assegni per 5,6 milioni di pensionati e tagli a quelli da 100mila euro in su
Pensioni, a giugno un doppio colpo (con i tagli a quelle d'oro)
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Cedolino di giugno più leggero. È la sorpresa amara che si troveranno oltre 5,6 milioni di pensionati, tra il recupero da parte dell’Inps della minore rivalutazione degli assegni ed il via ai tagli sulle pensioni cosiddette d’oro, con relativa prima rata (su tre) per i mesi passati. Scatta, infatti, il mese prossimo il conguaglio (in questo caso unico) conseguente al taglio della rivalutazione annuale degli assegni per il 2019, previsto dall’ultima legge di Bilancio per le pensioni superiori a tre volte il minimo (1.522 euro lordi al mese) e applicato a partire da aprile. Sul prossimo cedolino, quindi, viene recuperata la differenza relativa ai tre mesi precedenti, da gennaio a marzo 2019. Attacca il sindacato dei pensionati della Cgil: «Il governo ci beffa e si riprende 100 milioni di euro dopo le europee». Sempre a giugno parte il taglio sulle pensioni d’oro: colpisce i trattamenti superiori a 100mila euro lordi annui, a decorrere dal primo gennaio 2019 e per cinque anni. Trattamenti che vengono ridotti di un’aliquota percentuale in proporzione agli importi. Cinque le fasce: la riduzione parte dal 15% per la quota di importo da 100mila a 130mila euro; è del 25% per la quota da 130mila a 200mila euro; del 30% da 200mila a 350mila euro; del 35% da 350mila a 500mila euro; fino ad arrivare al 40% oltre i 500mila euro. Il via a questi tagli sarà accompagnato dal conguaglio per il periodo gennaio- maggio, che sarà fatto in tre rate: la prima a giugno, appunto, la seconda a luglio e la terza ad agosto. In manovra, dall’intervento sulle pensioni superiori ai 100mila euro è stato previsto un risparmio di 76 milioni di euro nel 2019, 80 milioni nel 2020 e 83 milioni nel 2021. Dal solo conguaglio di perequazione sui tre mesi, invece, lo Spi-Cgil calcola che sarà recuperato di più, 100 milioni di euro: «Lo avevamo denunciato da tempo e ora abbiamo la certezza. Dopo averli definiti avari, il governo beffa ancora 5,5 milioni di pensionati riprendendosi i soldi che hanno avuto in più di rivalutazione nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, per un totale di 100 milioni. Ovviamente il tutto avverrà subito dopo le elezioni europee. Fanno come e peggio degli altri. Alla faccia del cambiamento», attacca il segretario generale Ivan Pedretti. E così rilancia la manifestazione unitaria dei pensionati indetta da Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, per sabato 1° giugno a Roma in piazza San Giovanni, «anche per denunciare questo ennesimo danno nei loro confronti».

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