giovedì 14 marzo 2019
La riscoperta dell’itinerario è anche un'opportunità per l’economia di una terra ferita dal sisma. La Conferenza episcopale marchigiana presiede il tavolo per il recupero del percorso
Lungo la Via Lauretana

Lungo la Via Lauretana

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Da Assisi a Loreto in sette tappe, 160 chilometri lungo gli antichi sentieri battuti da santi e pellegrini, arte, tradizioni, cibo e paesaggi da cartolina. La via Lauretana ha tutto per diventare un'offerta strategica per il turismo locale marchigiano. Quello dei cammini è un settore in costante crescita, in Italia come in Europa, e in Regione i margini di miglioramento sono ancora molto ampi. Un investimento attento potrebbe generare un indotto notevole e contribuire alla rinascita di una terra ferita dal sisma.

La via Lauretana, però, è anche, e soprattutto, un itinerario spirituale tra i più antichi e suggestivi del territorio nazionale. Non è un caso se la Conferenza episcopale marchigiana (Cem) si sia impegnata direttamente nel progetto. Il delegato pontificio per il Santuario della Santa Casa, il vescovo Fabio Dal Cin, presiede il Tavolo di concertazione per il recupero e la valorizzazione dell’itinerario, istituito a Loreto nel 2010 dalla Cem (presente il cardinale Angelo Bagnasco), assieme alla Fondazione Cassa di risparmio di Loreto, alla Fondazione Cassa di risparmio di Macerata, all’Anci Marche e all’associazione Via Lauretana.

Sono 23 le amministrazioni comunali coinvolte e in meno di dieci anni il processo di recupero è già a buon punto. «Il nostro obiettivo è quello di valorizzare un antico pellegrinaggio che collegava due importanti centri della cristianità. Nel corso dell’ultimo secolo il percorso è stato dimenticato – dice ad Avvenire Simone Longhi, delegato del Tavolo di concertazione e direttore del progetto, Cammini Lauretani –. A momento stiamo portando avanti la richiesta di riconoscimento come itinerario culturale europeo, al pari della via Francigena e del Cammino di Santiago. Abbiamo avviato partenariati in Croazia e in Polonia e stiamo preparando accordi anche con la Repubblica Ceca. In Europa ci sono oltre 4200 memorie legate alla Madonna di Loreto. Assieme al percorso principale intendiamo promuovere tutti gli altri pellegrinaggi che conducevano alla Santa Casa».

Il progetto non è ancora stato lanciato in maniera massiva nell’attesa del recupero integrale del percorso. Ciononostante «ad oggi contiamo già migliaia di presenze – continua Longhi – censite grazie alle richieste di credenziali del pellegrino e le visite sul sito».

Guarda il video sulla Via Lauretana:

Informazioni utili per i pellegrini

L’antica via Lauretana collegava Roma a Loreto, ma l’intero percorso non è ancora praticabile in totale sicurezza. Da Assisi al santuario mariano sono però attivi diversi servizi per agevolare il pellegrinaggio.
Il tracciato è servito da una segnaletica (ancora provvisoria ma efficace), e per conoscere strutture di ospitalità e luoghi di interesse basta scaricare gratuitamente l’app ufficiale dallo store di Google.

Sul sito camminilauretani.eu è disponibile anche il download gratuito della guida pastorale, che contiene le meditazioni pensate per il viaggio dal vescovo di Macerata, monsignor Nazzareno Marconi. Grazie a un’idea dello stesso Marconi è possibile organizzare anche campi scuola (si può inoltrare la richiesta online).

Soltanto in occasione del Sinodo sui giovani sono state registrate più di 700 presenze sul percorso. Sul portale si possono inoltre richiedere le credenziali del pellegrino della Confraternita delle Sacre stimmate di San Francesco.

Il tragitto può essere percorso anche in bicicletta (in 4 tappe) o a cavallo.

Il logo ufficiale della via è la stilizzazione di un antico tatuaggio che i pellegrini si incidevano quando arrivavano a Loreto, e rappresenta la Santa Casa e la dalmatica Lauretana.

Consigli per visite di una sola giornata nelle tappe marchigiane

Macerata
Un solo giorno in città permette di visitare diversi luoghi di interesse, alcuni dei quali ancora poco conosciuti. Da vedere la collezione di arte italiana del Novecento conservata a Palazzo Ricci. Di proprietà della Fondazione Cassa di Risparrmio di Macerta, ospita i grandi nomi del Futurismo come Boccioni, Balla e Soffici, oltre ad opere di De Chirico, Burri, Fontana e Schifano.
La basilica di Santa Maria della Misericordia ha origini da un cappella votiva del 1447, eretta in un solo giorno per allontanare il pericolo della peste, fu Ricostruita nel 1734 su disegno di Luigi Vanvitelli.
Vale una visita anche la biblioteca comunale Mozzi-Borghetti, nei locali della soppressa sede del Collegio della Compagnia di Gesù di cui ha ereditato i volumi.

Recanati
Tra i molti luoghi di interesse della città in cui nacque Giacomo Leopardi, vale la pena ricordare la Cattedrale di S. Flaviano, la Chiesa di Sant’Anna (XIII secolo) – dove si recava in pellegrinaggio chi, per impedimenti fisici, non poteva raggiungere il santuario mariano – e la Chiesa dei Cappuccini, in cui sono custodite la “Madonna dell’Insalata”, attribuita a Caravaggio, e una “Madonna di Loreto” del Pomarancio.
Gli eredi di Leopardi vivono tutt’ora nella casa di famiglia del poeta, nel centro cittadino. La biblioteca, con circa 25.000 volumi, è aperta al pubblico assieme ad altri locali. C’è poi la Piazzola del Sabato del villaggio, davanti al palazzo di famiglia, e il Monte Tabor, più noto come il Colle dell’Infinito.

San Severino Marche
La Pinacoteca civica è nata nel 1870 per preservare le opere appartenute agli ordini religiosi soppressi in seguito all’unificazione del Regno d’Italia. Conserva dipinti dei fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni, del Pinturicchio, di Niccolò Alunno, di Vittore Crivelle e altri ancora.
Da vedere la basilica di San Lorenzo in Doliolo che, secondo la tradizione, venne fondata dai monaci basiliani nel VI secolo sulle rovine di un tempio pagano. Custodisce le reliquie di Santa Filomena, Sant’Ippolito e San Giustino.

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