lunedì 24 aprile 2017
In una lettera per la Giornata Giornata dedicata ai bambini vittime di violenza, sfruttamento e indifferenza il segretario generale della Cei: la lotta contro gli abusi deve essere anche la nostra
In piazza San Pietro alcuni striscioni dell'associazione Meter (Foto d'archivio Fotogramma)

In piazza San Pietro alcuni striscioni dell'associazione Meter (Foto d'archivio Fotogramma)

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"La pedofilia è una piaga terribile, un'idea a troppe teste che continua a insidiare e a devastare i bambini in ogni angolo del mondo, oggi in maniera ancor più estesa attraverso le pieghe del web". E ancora: "In un contesto tanto raccapricciante, la vostra lotta dev'essere la lotta di tutti, anche la nostra, perché, come ha scritto papa Francesco, la Chiesa piange non solo davanti al dolore procurato nei suoi figli più piccoli, ma anche perché conosce il peccato di alcuni dei suoi membri".

È con queste parole che monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, si è rivolto a don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente dell'associazione Meter Onlus in occasione della XXI Giornata dedicata ai bambini vittime di violenza, sfruttamento e indifferenza che prenderà il via il 25 aprile per concludersi con la presenza di una delegazione di Meter il 7 maggio in San Pietro per la recita del Regina Coeli da parte di papa Francesco.

"Correttamente don Di Noto ha detto che per combattere la pedofilia e la pedopornografia servono un intervento globale e un cambiamento radicale del punto di vista di tutti". E allora il primo obiettivo di ogni istituzione, di ogni famiglia, di ogni persona, dev'essere quello di garantire la sicurezza e il benessere dei bambini, senza cedimenti e senza incertezze contro ogni abuso e violenza, di ogni tipo", scrive monsignor Galantino nel messaggio inviato all'associazione Meter.

Per don Di Noto: "La lettera ricevuta da monsignor Galantino è uno stimolo molto forte ad andare avanti. È anche un'attestazione dell'affetto che i vescovi hanno verso Meter. C'è poco da dire - commenta il sacerdote - si tratta di un riconoscimento molto alto. Siamo qua da trent'anni a fare il nostro dovere e continueremo a farlo con determinazione crescente. Ogni giorno, perché i piccoli sono i più grandi, come è il tema della Giornata dedicata ai bambini vittime di quest'anno", conclude.

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