sabato 4 settembre 2010
Accolto il ricorso proposto dal Movimento difesa del cittadino. Il Consiglio di Stato aveva invece osservato che lo stop dei rincari non era da estendere a tutto il territorio nazionale.
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Il blocco degli aumenti dei pedaggi autostradali deve essere esteso in tutt'Italia. Lo ha stabilito con un'ordinanza il tar del Lazio, prima sezione, che ha accolto "pienamente" il ricorso presentato ad agosto il Movimento Difesa del Cittadino per impugnare interamente il Dpcm sull'aumento dei pedaggi autostradali e superare le obiezioni processuali e di limitazione territoriale sollevate a fronte delle istanze già presentate dalla Province."Abbiamo discusso il ricorso il primo settembre - spiega l'avvocato Gianluigi Pellegrino che ha difeso le buone ragioni dell'associazione di fronte ai giudici amministrativi - sostenendo che il pagamento era del tutto scoordinato rispetto alla prestazione offerta". Si trattava "in realtà - aggiunge - di una tassa anche se non veniva chiamata  così". Un modo, prosegue il legale, "furbesco di mettere le mani in tasca ai cittadini". Con la decisione del Tar "è definitivamente svelato l'inganno di un tassa mascherata che riguardava tutti i cittadini italiani nelle cui tasche si mettevano le mani in modo indiscriminato e casuale. Oggi il Governo - sottolinea ancora l'avvocato - dovrebbe pensare alla restituzione" delle somme acquisite nel mese di giugno ed "evitare di riproporre con legge quetsa che è una truffa a danno dei cittadini. Anchein quel caso ci sarebbe un giudice, la Corte Costituzionale, a cui potremmo fare ricorso".
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