venerdì 16 giugno 2017
I dem presentano una mozione in Senato a firma Luigi Zanda. «Procedere in tempi celeri e solleciti al rinnovo».
Il Pd chiede il cambio dei vertici
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In vista della discussione sulle mozioni sui vertici della Consip, prevista per martedì 20 giugno a Palazzo Madama, il gruppo del Pd al Senato ha depositato un proprio testo a prima firma Luigi Zanda per chiedere un'accelerazione nel processo di sostituzione.

Nel dispositivo finale del testo, dopo una serie di considerazioni che riguardano l'inchiesta giudiziaria e quella della Corte dei conti (che coinvolgono l'amministratore delegato e i dirigenti della società), si chiede l'impegno del Governo a «procedere in tempi celeri e solleciti al rinnovo dei vertici della Consip coinvolti nei fatti indicati in premessa, nel rispetto delle modalità previste dalla vigente normativa, al fine di garantire la piena funzionalità della società e il raggiungimento degli importanti obiettivi ad essa affidati; ad esercitare tutte le funzioni e le prerogative di vigilanza e di indirizzo di competenza dell'azionista di riferimento al fine di garantire un rigoroso rispetto della legalità da parte degli amministratori della Consip, di salvaguardare l'immagine della società, anche tutelandone il profilo di azienda pubblica, e di promuovere il rilancio della stessa intorno ad un management qualificato ed estraneo alla vicenda giudiziaria in corso».

Un cambio di passo che non lascia indifferenti gli avversari, soprattutto i grillini che vedono nella decisione una chiara strategia. «I dem lasciano Lotti al suo posto e chiedono la rimozione dell'Ad, Luigi Marroni, dopo che sono passati oltre 6 mesi da quando si è venuti a conoscenza dell'inchiesta: sono degli ipocriti senza vergogna. Gli esponenti del Partito democratico, improvvisamente, dopo aver votato contro la nostra mozione di sfiducia all'indagato ministro Lotti, ora, dato che hanno paura di andare sotto al Senato, si accodano chiedendo la rimozione dei vertici Consip. Ci sfugge un particolare: se ritengono Marroni non degno di rimanere ai vertici dell'azienda, perché, invece, il ministro dello Sport, Luca Lotti, accusato di aver sabotato l'inchiesta e indagato per rivelazione di segreto, deve rimanere al suo posto?».

Ai centristi di Ala, invece, non torna la tempistica della presentazione della mozione, seguita alla decisione da parte di consip di escludere Romeo dalla gara Fm4 (il super appalto da 2,7 miliardi di euro oggetto delle indagini della procura di Napoli): «Si tratta di una coincidenza davvero strana - aggiunge - e non si capisce perché questa decisione sia giunta solo dopo l'annuncio di Consip. Forse il Pd si è indispettito anche per l'esclusione di Cns e Manutencoop, più volte sanzionate dalla giustizia amministrativa per attività di cartello. Peraltro, fino ad oggi tutti hanno chiesto a gran voce l'esclusione di queste ditte dalle gare pubbliche, ma quando ciò è accaduto ci si è cimentati in un'azione di rivalsa nei confronti di quanti hanno assunto questa decisione. È ridicolo e paradossale e non vorrei che questa fosse una difesa nei confronti di chi, come ad esempio Buzzi, si è prodigato in laute erogazioni liberali ai partiti. A pensar male...».

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