mercoledì 9 aprile 2014
Realizzata con il legno dei barconi naufragati a Lampedusa, oggi sarà benedetta da papa Francesco. Passerà di parrocchia in parrocchia prima in Italia poi in Europa
COMMENTA E CONDIVIDI
Parte oggi con una benedizione spe­ciale da piazza San Pietro la gran­de croce di Lampedusa. Inizia un viaggio che non finirà mai, perché è una croce nata per girare e ricordare la soffe­renza e la morte di migliaia di migranti mai giunti in porto. Costruita da un falegname con i legni dei barconi naufragati davanti all’isola-porta d’Europa, la croce dei mi­granti verrà benedetta stamane a Roma da Papa Francesco durante l’udienza gene­rale. Poi scenderà nelle catacombe del Rio­ne Sanità, a Napoli, e proseguirà un toc­cante giro d’Italia che si concluderà tra un mese esatto a Milano.  Nata da un’idea del poeta ed editore Ar­noldo Mosca Mondatori, alta 2,8 metri, lar­ga 1,5 e pesante 60 kg, la croce è opera del falegname lampedusano Francesco Tuc­cio ed è parte di un progetto aperto all’a­desione di parrocchie e comunità della Fondazione milane­se Casa per lo spirito e le arti. È la prosecu­zione ideale dell’ini­ziativa delle piccole croci fatte sempre con il legno dei bar­coni, distribuite per il 2 novembre in nu­merose comunità cri­stiane per ricordare le oltre 350 vittime del naufragio del 3 ottobre 2013. Allora il gran­de Ennio Morricone compose il cantico dei sommersi, oggi aderisce all’iniziativa che cade a poco più di sei mesi dalla tra­gedia. «Si tratta di un progetto di matrice spirituale e culturale – spiega Mosca Mon­dadori – che prevede il viaggio in tutta la Penisola della croce realizzata con il legno delle carrette del ma­re per simboleggiare armonia e comunio­ne tra le le città, le par­rocchie, le fedi, le cul­ture. Una volta bene­detta da Francesco i­nizierà a girare verso le comunità che vo­gliono accoglierla, portarla e poi, nuovamente, donarla». Il progetto prevede che una delegazione di ogni parrocchia porti fisicamente la croce alla comunità ricevente.  Altri passaggi di questo itinerario (cui le comunità cristiane possono aderire scri­vendo alla Fondazione Casa dello spirito e delle arti , via Col Moschin 10, 20136 Mi­lano) saranno Verona e, a fine mese dopo la canonizzazione del Beato Roncalli, San Pietro Feletto, piccola parrocchia della dio­cesi di Vittorio Veneto prediletta da Papa Giovanni, il cui segretario, il neo cardina­le Capovilla, è uno dei sostenitori della cro­ce dei migranti. Che Il 9 maggio arriverà a Milano dove il cardinale Scola ha conces­so una sistemazione molto simbolica: la chiesa degli immigrati nella centralissima piazza Santo Stefano. Da qui tornerà a viag­giare per l’Europa per portare un messag­gio di pace e di fede ricordando 23 mila donne, uomini e bambini morti nel Me­diterraneo prima di raggiungere la For­tezza Europa, la loro terra promessa.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: