venerdì 25 marzo 2016
Il provvedimento dell'arcidiocesi di Milano nei confronti di don Lesmo, decano di Baggio. Aperta anche un'inchiesta secondo le norme canoniche. Il sacerdote già rinviato a giudizio.  
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L’arcivescovo di Milano Angelo Scola ha sospeso nei giorni scorsi da ogni incarico in diocesi don Alberto Paolo Lesmo, 58 anni, fino ad ora parroco a Milano Santa Marcellina e decano di Milano-Baggio. Il reato ipotizzato a carico di don Lesmo è quello di prostituzione minorile secondo l'art. 600 bis del Codice Penale, con più azioni e con l’aggravante di aver commesso il fatto con violazione dei doveri inerenti alla qualità di ministro di culto. I fatti sono accaduti tra il 2009 e il 2011. La parrocchia è stata assegnata ad un amministratore parrocchiale e il decanato di Baggio ad un decano facente funzioni. Per l’accusato è stabilito anche l’avvio della indagine previa relativa al “delitto di peccati del ministro sacro con minorenni” (di cui all’art. 6 delle norme canoniche sui delicta graviora) con la misura cautelare (in base all’art. 19 delle stesse norme) della sospensione dal ministero. La notizia dell’indagine a carico di don Lesmo - fa notare un comunicato dell'arcidiocesi - "è arrivata all’arcidiocesi di Milano il 2 marzo 2016 (con documento datato 19 febbraio 2016). Solo in questi ultimi giorni è stato possibile appurare la facoltà per l’arcidiocesi di intervenire con questi provvedimenti così che non configurassero intralcio alle indagini". L'aspetto più sorprendente, peraltro sottolineato dal comunicato, è che l’Arcidiocesi ha appreso "solo ora che nel 2013 don Lesmo fu raggiunto in parrocchia da una perquisizione ordinata dagli inquirenti, senza però che il sacerdote ne desse in alcun modo notizia ai suoi superiori diocesani". Inoltre "nessuna notizia in merito al reato ipotizzato è mai stata a conoscenza dell’arcivescovo e dei suoi collaboratori. Si attendono ora sia l’esito del procedimento giudiziario da parte delle autorità civili che l’esito del procedimento canonico, per il quale saranno coinvolti gli organismi competenti della Santa Sede". Il cardinale Scola e i suoi collaboratori hanno espresso il proprio sconcerto e dolore per l’accaduto e "pregano fin da ora per la vittima dei fatti contestati e i suoi familiari e per don Lesmo. Una preghiera particolare anche per i fedeli della comunità cristiana di Santa Marcellina, ai quali si domanda di offrire spiritualmente la sofferenza causata da questo scandalo e di restare uniti intorno al Mistero della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù Cristo che si stanno celebrando in questi giorni santi". La vicenda giudiziariaOggi si è saputo che il pm Giovanni Polizzi, titolare dell'inchiesta, nei giorni scorsi ha chiesto il rinvio a giudizio per il sacerdote. La date dell'udienza preliminare, tuttavia, non è ancora stata fissata. Da quanto si è saputo, il sacerdote avrebbe pagato per rapporti sessuali un giovane che all'epoca dei fatti aveva 15-17 anni. Il minorenne, secondo l'accusa, si trovava in un momento molto difficile della sua vita e avrebbe iniziato a far uso di droga: per pagare la cocaina avrebbe iniziato a prostituirsi, cercando clienti sul web. Il sacerdote avrebbe risposto a una inserzione. Nel procedimento sarebbe indagata anche un'altra persona, un trentenne residente a Oggiono (Lecco) che fino al 2013 era responsabile di una associazione di Lecco specializzata in cortometraggi e produzione per la tv. L'uomo, Guido Milano, sarebbe stato tra i clienti del ragazzino ed è stato accusato anche di violenza sessuale. Nell'indagine, oltre alle dichiarazioni del ragazzo e alla testimonianza dei familiari, è contenuta anche la denuncia dello stesso giovane, risalente al 2013, oltre a intercettazioni telefoniche sui due indagati.

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