martedì 15 settembre 2015
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«Non c’è contrapposizione tra Chiesa e scienza, perché entrambe possono camminare assieme e collaborare al servizio dell’umanità. La giornata odierna mostra quanto la Chiesa tenga alla ricerca». Il cardinale Pietro Parolin, accompagnato dall’arcivescovo Michele Castoro e dai vertici della Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, visita stanza per stanza il nuovo Centro IsbreMit poco distante dall’ospedale di san Pio e dal Poliambulatorio, dove il porporato ha trascorso alcuni intensi momenti, soprattutto per benedire i bambini ricoverati nei reparti oncologici. Il direttore scientifico del nosocomio pugliese, Angelo Vescovi, spiega al cardinale il funzionamento dei laboratori di ricerca e della "fabbrica di cellule". «Che emozione! Devo proprio dire che la realtà è sempre superiore alle aspettative – dichiara Parolin ad Avvenire –; tu immagini qualcosa, certo; ma l’impegno, la partecipazione e l’entusiasmo che vedo qui sono ben altro». Proprio all’ingresso della moderna struttura, gli ospiti sono accolti da una gigantografia che ritrae san Pio e il cardinale Giacomo Lercaro al momento dell’inaugurazione dell’Ospedale Casa Sollievo: è il 5 maggio 1956. Il segretario di Stato guarda l’immagine: «Questo giorno – afferma – ha un valore particolare prima di tutto perché l’opera di Padre Pio, a distanza di anni, continua». Anzi, «si amplia», a vantaggio della medicina certo, ma anche «dello sviluppo di questo territorio». È un’opera rivolta «all’attenzione totale della persona, perché guarda al corpo e allo spirito». Insomma, «qui il malato è al centro di tutto .La cosa che trovo più bella qui – evidenzia Parolin – è la possibilità che la ricerca, anche quella più avanzata nel ramo biomedico, possa realizzarsi in fedeltà ai principi etici sostenuti dalla Chiesa cattolica. Credo che, in forma sempre maggiore, e in tutti gli ambiti, possa e debba essere perseguita questa collaborazione tra Chiesa e scienza», pur di fronte, ammette il porporato, «ad una tendenza che, al contrario, vuole dividerci e farci litigare». Qualcuno chiede al cardinale: racconterà di questa giornata a papa Francesco? «Al Papa dirò quello ho visto – risponde con un sorriso –. Ma soprattutto riferirò dell’impegno di questa gente».
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