mercoledì 26 maggio 2010
La Corte di Appello di Milano ha confermato  la pena di dieci anni di reclusione inflitta in primo grado a Calisto Tanzi per il crack Parmalat. Tanzi dovrà anche risarcire 100 milioni di euro ai risparmiatori. I legali: ricorreremo in Cassazione.
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La Corte d'Appello di Milano ha confermato la condanna a 10 anni di reclusione per l'ex patron di Parmalat Calisto Tanzi nell'ambito del processo di secondo grado per aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza nell'ambito del crack del gruppo di Collecchio. Calisto Tanzi dovrà anche risarcire ai risparmiatori, circa 32 mila persone associate in un Comitato, un totale di circa 100 milioni di euro a titolo di provvisionale. Lo hanno stabilito i giudici della Corte d'Appello di Milano.I giudici d'appello, riformando la sentenza di primo grado in cui tutti gli altri sei imputati erano stati assolti, hanno poi condannato a tre anni Luciano Silingardi, ex membro del cda di Parmalat, e a due anni e sei mesi Giovanni Bonici, ex manager del gruppo.Confermata anche in appello l'assoluzione per i tre ex funzionari di Bank of America Luca Sala, Antnio Luzi e Luis Moncada.La procura generale aveva chiesto per Tanzi un inasprimento della pena a 11 anni e un mese, e pene fra tre e cinque anni per tutti gli altri imputati assolti dal Tribunale.«Ovviamente ricorreremo in Cassazione». Lo ha affermato il legale di Calisto Tanzi, l'avvocato Giampiero Biancolella, commentando la sentenza della Corte d'appello di Milano. «Prendiamo atto della conferma della condanna – ha spiegato il legale – certamente il frazionamento dei processi (tra Milano e Parma, ndr) ha creato difficoltà nel ricostruire la vicenda». Sul fatto che Tanzi sia stato condannato anche arisarcire a titolo di provvisionale i risparmiatori, per oltre cento milioni di euro, l'avvocato ha detto: «Ciò si inserisce nel filone dei sequestri di beni che Tanzi ha già subito ed è certamente un aspetto censurabile della sentenza».
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