mercoledì 18 marzo 2015
​Manenti e altri 21 accusati di reimpiego di capitali illeciti. Perquisizioni nella sede dealla squadra a Collecchio e alla Ragioneria generale a Roma.
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​​Il presidente del Parma Giampietro Manenti è stato arrestato dalla Guardia di finanza nell'ambito di un'operazione coordinata dalla Procura di Roma. L'accusa nei confronti del patron del Parma è di reimpiego di capitali illeciti. Nell' inchiesta i militari hanno eseguito 22 misure cautelari e una sessantina di perquisizioni in diverse città italiane. I soggetti sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere, frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate, riciclaggio e autoriciclaggio aggravato dal metodo mafioso. Ispezione della Guardia di Finanza a Collecchio. Negli uffici del Parma Fc si sono presentati sia gli agenti parmigiani che gli uomini del comando di Roma che stanno conducendo le indagini che hanno portato all'arresto di Giampietro Manenti. Perquisizioni in corso nella sede della Ragioneria generale dello Stato a Roma. Tra gli arrestati, secondo quanto si apprende, ci sarebbero anche dipendenti della Ragioneria. Pizzarotti: nessuno tocchi il Parma. Lo dissi da subito: a #Parma nessun spazio per i disonesti. Nessun sciacallo tocchi i parmigiani, la città e la nostra squadra. #SaveParma". Lo ha twittato il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, dopo la notizia dell'arresto del presidente del Parma Fc. Pizzarotti aveva interrotto ogni tipo di rapporto con il numero 1 crociato dopo l'ultimo incontro in Comune, dove Manenti non aveva presentato alcune garanzie economiche. Nei giorni scorsi l'amministrazione municipale, tramite la sua partecipata ParmaInfrastrutture, aveva anche revocato la concessione dello stadio al club crociato.
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