mercoledì 22 maggio 2013
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A Venezia, amministrazione di Centrosinistra come da tradizione, vengono chiamate "scuole di comunità", in qualche caso "scuole di quartiere". In terraferma e in laguna i quartieri sono delle piccole municipalità. Dove la laicità è molto praticata. Eppure le materne parrocchiali o delle comunità religiose sono considerate una risorsa anche dalla sinistra più storica, perché gli operai di Marghera conosco puntualmente quanto il loro servizio sia indispensabile. Ecco, dunque, perché anche la convenzione rinnovata di recente tra l’amministrazione comunale e gli istituti, nel loro insieme (perché così ha gradito anche la Fism), è scivolata liscia come una gondola sul Canal Grande. Venezia distribuisce 974 mila euro, una cifra di pochissimo inferiore a quella di Bologna. Le materne paritarie sono 39, ben 2.412 i bambini che vi sono accolti. Il contributo medio annuo per bambino è di 391 euro. Certo non è il massimo (ben 500 euro in un altro Comune di centrosinistra, quello di Roncade, sindaco Simonetta Rubinato, deputato Pd), ma tra i più elevati. La convenzione, nel caso di Venezia, è fra l’altro molto articolata: non misura i fondi in base al mero numero dei bambini, ma fa riferimento anche ad altri criteri, il principale dei quali sono le necessità dell’istituto, i suoi bisogni, i bisogni delle famiglie. Chi ha meno, in sostanza, riceve di più. «Si applica, insomma, un criterio di giustizia, condiviso anche con le realtà del territorio», conferma la Fism. E con criteri quasi analoghi sono state concepite anche le convenzioni in altre città, da Padova a Vicenza, anch’esse rette dal Centrosinistra. È nella città berica, ad esempio, che la Fism ha convinto le scuole a coordinarsi e a firmare tutte insieme la convenzione con il Comune, proprio per consentire anche in questa città una più flessibile e, al tempo stesso, equa distribuzione delle risorse. «Nel Veneto, dove 2 bambini ogni 3 frequentano le paritarie dell’infanzia, non abbiamo mai avuto un problema come quello di Bologna», conferma Giancarlo Frare, vicepresidente regionale della Fism.
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