giovedì 4 luglio 2013
Denuncia della Fism: intoppo amministrativo blocca 275 milioni. Il sistema operativo del ministero dell’Istruzione non riconosce quello utilizzato dall’Economia. Così i soldi, già nella disponibilità delle Regioni da tre mesi, non possono essere assegnati alle scuole che ne hanno bisogno.
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Scuole paritarie senza contributi per colpa della burocrazia statale. Sta assumendo contorni paradossali la vicenda dell’erogazione della prima tranche dei finanziamenti agli istituti non statali (in tutto poco più di 275 milioni di euro). I soldi, come denuncia la delegazione del Veneto della Fism (Federazione delle scuole materne paritarie) sono disponibili presso gli Uffici scolastici regionali già da tre mesi, ma non sono ancora stati accreditati alle scuole perché «è cambiato il sistema di pagamento». Sembra incredibile ma è davvero così, come conferma la deputata del Pd, Simonetta Rubinato, che sottoporrà la questione direttamente al ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, durante il prossimo question time alla Camera.Il ritardo, si legge in una nota della parlamentare, è «dovuto all’avvio di una nuova modalità di liquidazione affidata al sistema telematico Sicoge gestito dal ministero dell’Economia, attraverso le Ragionerie territoriali, non compatibile con il sistema del ministero dell’Istruzione che ha effettuato il riparto tra le scuole». In sostanza, anziché semplificare le procedure, in questo caso il nuovo sistema gestionale le ha ulteriormente complicate. Con il risultato che, oggi, le scuole paritarie non hanno ancora ricevuto un euro di quanto previsto per l’anno scolastico 2012-2013 che, nel frattempo, è già terminato.«Gli istituti paritari – osserva Rubinato – hanno espletato un servizio pubblico fondamentale pressoché solo con i contributi dei comuni e le rette dei genitori. A cosa serve il nostro lavoro in Parlamento per ripristinare i fondi se poi neppure l’acconto, che pure è disponibile dallo scorso mese di aprile, non è stato ancora erogato alle scuole per una questione di ordinaria burocrazia, ovvero per un nuovo sistema di pagamento che anziché semplificare ha complicato le cose?».Per velocizzare i tempi di pagamento, la parlamentare ha chiesto anche l’intervento del capo di gabinetto del Ministero dell’economia. «È una vera e propria ingiustizia che le scuole paritarie – conclude Rubinato – dopo aver subito un ulteriore taglio del contributo statale, siano anche costrette, per il ritardo dei pagamenti loro dovuti, ad indebitarsi per far fronte al pagamento degli stipendi, dei contributi, delle imposte e delle utenze avendo garantito l’erogazione di un servizio pubblico al posto dello Stato».Sempre dal Veneto, la Fism denuncia che «purtroppo molti gestori hanno deciso di non pagare gli stipendi del personale nei mesi estivi, non avendo ulteriori possibilità di accesso al credito bancario».Per queste scuole, forse, la situazione è però arrivata a un punto di svolta. Ieri, infatti, è intervenuto il prefetto di Treviso, sempre su sollecitazione della Rubinato, che ha investito del problema la Ragioneria territoriale dello Stato per il Veneto. In serata si è appreso che i dirigenti della Ragioneria si sono impegnati ad erogare i contributi alle scuole, in tutto circa 33 milioni di euro, entro una quindicina di giorni. Per una situazione che si avvia a conclusione, altre diciassette aspettano ancora una soluzione. E il tempo sta per scadere.
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