giovedì 19 novembre 2015
​Votato l'aumento di 25 milioni: per il 2016 gli istituti ne avranno disponibili 497.
LEGGE DI STABILITA' Gli affitti in nero tornano nel mirino, ok al congedo papà
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Dopo anni di tagli, aumenta il fondo per le scuole paritarie, che garantiscono il servizio d’istruzione al 12% degli studenti ma ricevono dallo Stato appena l’1% delle risorse complessive. Un emendamento alla Stabilità, approvato in commissione al Senato, incrementa il fondo di 25 milioni, portandolo a 497 milioni per il 2016 e gli anni successivi. La modifica originaria prevedeva di arrivare a 500 milioni annui, così com’era al tempo dell’approvazione della legge 62 del 2000 sulla parità scolastica. I commissari hanno deciso invece di “dirottare” 3 milioni sul fondo (di 10 milioni totali) per aiutare le famiglie povere ad acquistare i libri scolastici, sia cartacei che elettronici. Un compromesso che ha evitato l’affossamento dell’emendamento sulle paritarie, fino all’ultimo contrastato dal sottosegretario Davide Faraone (Pd), anche contro il parere (favorevole) dello stesso ninistero.  Alla fine, lo stralcio dei 3 milioni è parso un punto di equilibrio accettabile, anche se, ancora una volta, ha costretto le scuole paritarie (che sono 13.498 con 961.166 alunni) a rinunciare a risorse preziose. In ogni caso, per il sottosegretario Gabriele Toccafondi (Ncd) il risultato raggiunto in Commissione è un «ottimo segnale » e va nella direzione di «abbattere i muri ideologici». «È l’ennesima dimostrazione – sottolinea – che la scuola per noi è tutta pubblica e che poggia su due gambe: la scuola pubblica statale e la scuola pubblica paritaria. Con l’aumento del fondo, questo governo compie un altro passo per l’applicazione di una reale parità scolastica e verso il riconoscimento  vero della libertà di scelta educativa per le famiglie italiane». Di «segnale positivo» anche se «timido» parla il segretario nazionale della Fism, Luigi Morgano. E per Antonio De Poli «la politica ha risposto alle preoccupazioni delle scuole».
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