venerdì 20 maggio 2016
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PALERMO Dopo lo shock per l’agguato scampato, arriva la gratitudine per la vicinanza e il sostegno espresso da tutto il mondo politico, istituzionale e della società civile. «Da oggi parte la fase due: è la mafia che deve avere paura, li colpiremo con legnate ancora più forti» si sbilancia il presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, ormai al sicuro nella sua abitazione di Santo Stefano di Camastra, il giorno dopo l’incubo vissuto in una delle strade di montagna del Messinese. La raffica di colpi di fucile per la caccia al cinghiale, parata dalla Thema blindata su cui viaggiava con la scorta, non lo ha intimidito. «Io non mi fermo, continuerò a fare il mio lavoro e il mio dovere. Lo Stato c’è, le istituzioni si stanno muovendo tutte. La risposta sarà determinata e confermeremo che c’è una squadra che è più forte: picchieremo duro. La mafia ha dimostrato di avere paura e di temerci». È quello che anche il procuratore di Messina, Guido Lo Forte, dice senza mezzi termini: «La mafia ha da sempre interesse su pascoli, agricoltura e i finanziamenti europei. Non posso dire altro sull’inchiesta in corso, ma sicuramente ci saranno presto degli sviluppi. L’attentato al presidente del Parco dei Nebrodi è di assoluta gravità, e da subito i miei sostituti della Dda Cavallo e Di Giorgio si sono recati sul posto per apprendere elementi utili alle indagini. Sono state interrogate diverse persone». E ancora: «Dopo che i clan di Barcellona Pozzo di Gotto e di Messina sono stati colpiti in maniera forte anche dalle operazioni antimafia, i 'Batanesi' e i 'Tortoriciani' stanno cercando di recuperare terreno e spazi». L’azione del presidente dell’Ente Parco, del prefetto di Messina, Stefano Trotta, e di altri amministratori locali, avrebbe colpito gli interessi economici di queste cosche. Per la prima volta gli enti regionali hanno cominciato a chiedere la certificazione antimafia anche per l’affi-damento di appezzamenti di valore inferiore ai 150mila euro. Sono state revocate assegnazioni per 4.200 ettari di terreno, interrompendo un business milionario coi fondi europei. Intanto le istituzioni fanno quadrato. Una delegazione della commissione Antimafia, guidata dalla presidente Rosy Bindi, sarà lunedì prossimo, nel pomeriggio, a Sant’Agata di Militello, nella sede del Parco dei Nebrodi. Sabato mattina ci saranno anche Cgil, Cisl e Uil alla manifestazione di solidarietà a Giuseppe Antoci: «La risposta dello Stato, delle istituzioni e della società civile, adesso, deve essere forte». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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