venerdì 9 agosto 2013
​Michele Ferri, fratello di un imprenditore pesarese ucciso, scrive una lettera a Papa Francesco per sfogare il suo dolore. Mercoledì l'inattesa,emozionante, telefonata, replicata da un'altra anche alla madre.
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"Oggi è arrivata una telefonata inaspettata....al mio "Pronto?" mi ha risposto una voce dicendomi "Ciao Michele, sono Papa Francesco...."....una emozione unica". È il messaggio postato su Facebook mercoledì da Michele Ferri, il fratello di Andrea, l'imprenditore 51enne di Pesaro ucciso il 4 giugno scorso a colpi di pistola durante una rapina. In carcere sono finiti un suo dipendente, il macedone Donald Sabanov, 25 anni, e l'italiano di origini marocchine Karim Bary, 23 anni, che avrebbero agito per impossessarsi della chiave del caveau di uno dei suoi distributori di benzina.
Ancora non si capacita Michele Ferri della telefonata ricevuta da papa Francesco, al quale aveva scritto una lettera in un momento di sconforto. "Eppure - dice - mi ha chiamato davvero. L'ha fatto mercoledì scorso. Ero al lavoro. L'ho riconosciuto grazie al fatto che mi parlava della mia lettera che gli avevo spedito il 17 luglio allegando il mio numero di cellulare". "Una lettera di rabbia, con la quale mi chiedevo perché capitano tutte alla mia famiglia, e per questo - racconta Michele, che è costretto su una sedia a rotelle da un incidente stradale - non mi sentivo di perdonare nostro Signore. Un momento di sconforto che ha commosso, anzi fatto piangere papa Francesco spingendolo a chiamarmi per confortarmi. Per la nostra famiglia è stato un momento di grande speranza dopo la tragedia che abbiamo vissuto". La notizia è stata postata subito da Michele su Facebook per condividerla con i tanti amici e con la città di Pesaro che non gli ha mai fatto mancare la solidarietà e l'affetto. Andrea Ferri, proprietario di alcuni distributori di benzina, era persona conosciuta in città e benvoluta. I suoi presunti assassini sono in carcere e continuano ad accusarsi a vicenda.
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