martedì 4 febbraio 2020
L'istituto aggiorna l'elenco utilizzato per il calcolo dell'inflazione con le nuove abitudini di spesa delle famiglie. Tra i nuovi ingressi il monopattino elettrico e l'estetista per uomo
L'Istat aggiorna il paniere: entrano auto elettrica e pasti a domicilio

Fotogramma/Marco Passaro

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L'Istat aggiorna il paniere per l'inflazione 2020. A rappresentare le nuove abitudini di spesa delle famiglie entrano le auto elettriche ed ibride, i monopattini elettrici, il sushi take away e la consegna di pasti a domicilio, il cosiddetto food-delivery ad opera dei ciclo-fattorini. Tra le novità anche il servizio di barba e baffi e i trattamenti estetici per uomo. L'Istituto ha anche incluso gli apparecchi acustici, l'applicazione dello smalto semipermanente e lavatura e stiratura di camice. Nessun prodotto esce.

Un paniere quindi più green, visto che include le vetture 100% elettriche o ibride. Ma tra le voci significative di consumo sono sempre più quelle che indicano la necessità di risparmiare sul tempo: dal food delivery al "lava e stira" camice. L'uomo poi dedica maggiore attenzione alla cura della persona, va dall'estetista e ricorre al "barber shop". L'incremento del giro di affari per gli apparecchi acustici è probabilmente invece la prova di una popolazione che invecchia.

L'Istat poi chiarisce che non si annoverano esclusioni quest'anno dato che i prodotti già presenti «non mostrano segnali di obsolescenza tali da motivarne» la fuoriuscita. Per l'Istat però la principale novità del 2020 «è l'ampliamento dell'utilizzo dei prezzi registrati alle casse mediante scannerizzazione dei codici a barre (scanner data) a nuovi canali distributivi del commercio al dettaglio della Grande distribuzione organizzata». Si tratta, viene spiegato, «con riferimento ai beni alimentari confezionati e ai beni per la cura della casa e della persona, dei discount, delle piccole superfici di vendita e degli "specialist drug" che si aggiungono così a ipermercati e supermercati».
Ecco che nel 2020 sono circa 30 milioni le quotazioni di prezzo provenienti ogni mese dalla Grande distribuzione utilizzate per stimare l'inflazione. Delle restanti 577mila quotazioni, 384 mila sono raccolte sul territorio dagli uffici comunali di statistica, 121 mila direttamente dall'Istat e quasi 72 mila dalla base dati dei prezzi dei carburanti del ministero dello Sviluppo economico.

Nella struttura di ponderazione del paniere si segnalano l'aumento del peso della divisione di spesa trasporti e il calo di quella abitazione, acqua, elettricità e combustibili. La divisione prodotti alimentari e bevande analcoliche continua ad avere il peso maggiore (16,21%), seguita da trasporti (14,96%), servizi ricettivi e di ristorazione (11,95%) e abitazione, acqua, elettricità e combustibili (9,95%).

Sempre secondo l'Istat, il cosiddetto "carrello della spesa", che include i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, a gennaio registra un aumento dello 0,9% su base annua (dal +0,6% di dicembre). E si tratta del livello più alto da marzo dello scorso anno. Inoltre l'incidenza continua ad essere superiore al tasso d'inflazione generale (0,6%).



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