Il pilota dall'airbus Windjet finito ieri sera fuori pista all'aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo avrebbe anticipato troppo l'atterraggio sulla pista dello scalo aeroportuale. Il primo impatto del velivolo è avvenuto sul terreno, prima ancora della pista d'atterraggio. Prova ne è il danneggiamento di numerose antenne poste all'inizio della pista. Una delle antenne si è conficcata nel muso del velivolo, un'altra su un'ala. Sono i primi accertamenti sull'incidente avvenuto ieri sera sulla pista palermitana, provoncado il ferimento di una trentina di persone, anche se in maniera lieve. «Bastavano pochi metri e l'aereo finiva sugli scogli - spiegano gli inquirenti - per fortuna è stata evitata una tragedia». Slitterà intanto a domani la riapertura dello scalo palermitano. Non è ancora ufficiale, ma i responsabili dell'aeroporto hanno deciso di rinviare la riapertura perchè la seconda pista non è ancora utilizzabile.Il velivolo si è fermato proprio tra la prima e la seconda pista dell'aeoroporto impedendo così il traffico aereo. La Gesav, la società che gestisce l'aeroporto, aveva annunciato che l'aeroporto sarebbe stato riaperto questa sera alle ore 21.LE VERSIONI SULL'INCIDENTESecondo la compagnia aerea Wind jet sarebbero state le pessime condizioni atmosferiche e il temuto wind shear, cioè una variazione improvvisa del vento in intensità e direzione, a determinare l'uscita di pista del velivolo, «e solo la grande preparazione del pilota ha permesso di tenere l'aereo in assetto».Secondo la versione di alcuni passeggeri, 145 in tutto, il pilota avrebbe anticipato l'atterraggio. Per questo motivo si sarebbè rotto il carrello e l'aereo sarebbe finito fuori pista. Sono 30 i feriti, anche se lievi, che hanno riportato escoriazioni, colpi di frusta durante l'atterraggio e l'uscita dagli scivoli. Alcuni feriti sono stati trasportati negli ospedali "Cervello" e "Villa Sofia" di Palermo, altri nella vicina Partinico.