martedì 29 marzo 2016
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PALERMO Piccola rivolta ieri a Palermo, nel centro di prima accoglienza per migranti in via Monfenera. La protesta di 250 migranti ha provocato alcuni danni alla struttura e il blocco nella strada del Villaggio Santa Rosalia. Nel mirino degli stranieri l’alto numero di persone ospitate: sono molti infatti i giovani arrivati da diversi Paesi dell’Africa e dell’Asia. Secondo gran parte di loro, ormai, la vita nel centro è impossibile. Troppe le presenze per garantire una tranquilla convivenza. Per cercare di placare gli animi è intervenuto in un secondo momento il reparto celere della polizia. Secondo il segretario del Silp Cgil, Daniele Tissone, si «ripropone il tema della mancanza di idonee strutture deputate all’accoglienza dei migranti». Anche la notizia, prosegue Tissone, del viaggio verso il porto di Pozzallo della nave norvegese 'Siem Pilot' con a bordo 730 persone recuperate in più interventi di soccorso nel canale di Sicilia, «non fa che aggravare una situazione già al collasso dove le forze di polizia fanno tutto il possibile, anche quando il possibile non basta più». Per Tissone «serve maggior personale da affiancare a polizia e militari, occorrono strutture vivibili ed attrezzate tali da offrire una accoglienza dignitosa a chi fugge da violenza e miseria». Regge invece al momento il sistema d’accoglienza messo in campo a Trapani. In tre mesi, da quando ha aperto i battenti lo scorso 22 dicembre, 2.492 sono stati i migranti fotosegnalati nell’hotspot di Milo. I profughi, quasi tutti provenienti dall’Africa sub-sahariana, sono stati informati, accompagnati e assistiti e poi accolti nei centri locali o di altre parti d’Italia, avviando la pratica per la richiesta d’asilo. Soddisfatto il prefetto di Trapani, Leopoldo Falco, secondo cui «il sistema sta reggendo molto bene e c’è un buon lavoro di squadra» tra le istituzioni e le organizzazioni umanitarie impegnate sul fronte dell’ospitalità. La struttura, che può contenere fino a 400 ospiti, soltanto nell’ultima settimana ha accolto 561 persone: 161 provenienti da Pozzallo, nel Ragusano, a seguito dello sbarco avvenuto lo scorso 16 marzo e 400 arrivate da Palermo tre giorni dopo. Ad essi vanno aggiunti anche 32 profughi in attesa della redistribuzione europea, secondo il sistema delle quote. Attualmente sono rimasti nell’hotspot soltanto 65 migranti: 61 da trasferire in diverse strutture della provincia di Trapani e 4 persone in stato di vulnerabilità con accertamenti in corso, in attesa di imminente trasferimento. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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