giovedì 25 settembre 2014
La segnalazione, ritenuta attendibile dai carabinieri, si è rivelata falsa. Sgomberato l'intero palazzo, transennata anche piazza della Scala. Gli atti trasmessi dai pm all'antiterrorismo.
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​Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, è stato evacuato attorno alle 13.10 dopo che una telefonata arrivata ai Carabinieri ha segnalato la presenza di una bomba. Il sindaco Giuliano Pisapia era a colloquio con il presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro e i due sono usciti insieme. I carabinieri hanno transennato l'area fino a metà di piazza della Scala. La segnalazione, ritenuta attendibile, è giunta ai carabinieri e da questi trasmessa alla polizia locale, che ha proceduto alle misure di sicurezza. L'area di piazza della Scala davanti alla sede del Comune è stata circoscritta fino al monumento a Leonardo e il personale comunale fatto allontanare oltre il nastro bianco e rosso tirato a delimitare l'area. A dare l'allarme che ha portato all'evacuazione alle 13 di oggi secondo le prime informazioni è stata una donna anziana che su un tram, in centro a Milano, avrebbe sentito dire a due persone che ci sarebbe stata una bomba in Comune.Controlli a tappeto da parte delle forze dell'ordine. Le ispezioni degli artificieri dei Carabinieri sono dopo qualche ora e sono risultate  negative: politci e dipendenti sono rientrati nel palazzo dopo tre ore. Le informative delle forze dell'ordine sull'allarme bomba sono state trasmesse dal pm di turno, Paola Biondolillo, al procuratore aggiuntoMaurizio Romanelli, che coordina il pool antiterrorismo dellaProcura milanese. Si tratta di un atto dovuto, che servirà anche per valutare l'eventuale apertura di un fascicolo d'inchiesta sull'episodio.

Tra i dipendenti molti ricordano personalmente i danni provocatinel 1997 dall'esplosione di un ordigno piazzato sulle finestreposte sul retro del palazzo nella notte tra il 24 e il 25aprile. L'attentato, rivendicato dal gruppo Azionerivoluzionaria, aveva provocato danni anche alla sala dove sisvolge il Consiglio comunale Tra i dipendenti molti ricordano personalmente i danni provocati nel 1997 dall'esplosione di un ordigno piazzato sulle finestre poste sul retro del palazzo nella notte tra il 24 e il 25 aprile. L'attentato, rivendicato dal gruppo Azione rivoluzionaria, aveva provocato danni anche alla sala dove si svolge il Consiglio comunale. Un altro episodio rimasto nella memoria dei più anziani risale al 1980. Il 30 luglio di quell'anno un'autobomba era esplosa sul retro del palazzo, nella piazzetta antistante. Era stata appena eletta la giunta Tognoli. In entrambi i casi non ci furono feriti. Negli anni comunque ci sono stati altri falsi allarmi per la sede del Comune.

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