mercoledì 26 agosto 2015
​Al Meeting di Rimini il ministro dell'Economia spiega gli obiettivi del governo. E sul Mezzogiorno dice: si studiano agevolazioni fiscali. Ma l'Europa ci guarda.
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Pier Carlo Padoan al Meeting di Rimini. Crescita, fisco e Meridione. Il ministro dell'Economia all'appuntameno romagnolo conferma la linea illustrata ierie dal premier Renzi, entrando nei dettagli e fornendo approfondimenti anche tecnici, da economista. L'obiettivo della politica economica: la crescita Tra i punti centrali la crescita, da sempre invocata da politici ed economisti, ma da anni quasi una chimera nella nostra Europa. La crescita, appunto, avverte Pier Carlo Padoan, "è la cosa più complicata da capire e dal punto di un Governo è la cosa più complicata da sostenere, soprattutto oggi". "Non siamo soddisfatti, il famoso dibattito sullo 'zero virgola' non ci lascia soddisfatti". Ma bisogna considerare "da dove veniamo", dalla "più profonda recessione dal dopoguerra", ed abbiamo "perso un decimo del Pil". Ci sono "ferite che devono essere ancora rimarginate". Dopo avere messo i primi puntini sulle i, ecco poi altre precisazioni. Incide la pesante crisi degli ultimi anni, ma è anche vero, sottolinea il ministro dell'Economia, che "da venti anni l'Italia non ha tassi di crescita all'altezza, da venti anni non si sono affrontati ostacoli strutturali alla sua crescita". La sfida riguarda tutti: dobbiamo cambiare i comportamenti Insomma, servono interventi. Avverte il ministro dell'Economia, "che portino a cambiare il comportamento di tutti noi, delle imprese e delle famiglie. Questa è la vera sfida della politica economica, che ha una dimensione molto sociale: funziona se cambia il modo come ci si comporta tutti i giorni". Quindi, bisogna "ricreare fiducia. Non basta avere stimoli giusti per investire o per accumulare ricchezza per i nostri figli, serve anche la convinzione che ne valga la pena. Solo così si crea la crescita". Un quadro complesso che chiede risposte ampie Lo "sforzo del Governo" va "collocato in un contesto ampio": il ministro accenna a "pilastri diversi", e senza "un ordine di importanza: innanzitutto la grande agenda di riforme strutturali, i problemi sono tanti e interconnessi. Jobs act per migliorare il mercato del lavoro, giustizia civile, pubblica amministrazione, scuole." Un quadro complesso a cui, poi, si aggiunge "il secondo capitolo: la finanza pubblica. L'enorme onere del debito richiede una enorme entità di risorse destinate a ridurlo e pagarne gli interessi. Ma non basta. "Terzo elemento", aggiunge il ministro dell'Economia: "Gli investimenti pubblici. Che ci facciamo? Quali progetti finanziamo? Quanto ci mettiamo a realizzarli, mesi o decenni? Sono cose che servono o no? Sono fatti nei posti giusti o nel posto sbagliato?" Innovazione, grande risorsa E c'è, dice Padoan alla platea del Meeting di Rimini, "il punto di forza gigantesco dell'Italia, quello di essere la frontiera dell'innovazione", in un momento in cui, c'è "l'occasione irripetibile di combinarla con possibilità di finanziarla che l'esaltano: una azione collettiva, con banche e imprese che può essere messa in moto e accelererebbe molto la crescita". Riduzione della pressione fiscale Padoan affronta poi il tema dei tagli fiscali. Tema caro al suo governo. Nella "sequenza" con cui il Governo prevede tagli di tasse nel 2014-2018, dopo gli 80 euro per "equità sociale" e misure su "lavoro e crescita dell'occupazione", i prossimi passi saranno "sostegno alle imprese e alle famiglie sulle tasse sulla casa, poi vogliamo tornare ad aiutare le imprese e i redditi più bassi". Il ministro aggiunge che la "riduzione tasse deve andare di pari passo con la riduzione della spesa", ha ribadito il ministro dell'Economia. E sottolinea che gli interventi del Governo sul fronte fiscale vanno inquadrati complessivamente "in un programma 2014-2018 che prevede tagli di tasse in diverse aree che vanno viste nel loro insieme: c'è una sequenza, e c'è una cifra complessiva. Si è cominciato dagli 80 euro, una questione di equità sociale. Poi le tasse sul lavoro, dall'Irap al sostegno alle assunzioni, per far crescere occupazione e aiutare le imprese a assumere". Sequenza che procede ora con le tasse sulla casa e con il "tornare ad aiutare le imprese e i redditi più bassi". E sempre sul fronte del fisco, ha sottolineato ancora Padoan, "la vera questione è come abbattere le tasse in modo credibile, quindi come si finanzia il taglio delle tasse. E per questo è necessario uno scenario di medio-lungo termine". "Mi piacerebbe farlo dall'oggi al domani", dice Padoan schioccando le dita". Ma avverte: le tasse "si possono abbattere solo in modo credibile", così i risultati saranno "un impatto più efficace ed una finanza pubblica più sostenibile. Altrimenti il Paese non è credibile, e questo comporterebbe la risposta negativa di due soggetti: i mercati che sul debito ci farebbero pagare tassi più alti e le istituzioni che non ci concederebbero margini di flessibilità perchè non si fidano". In una "legge di Stabilità", avverte l'economista, "tutto deve tornare, e non è semplice farlo". Torna la "Questione meridionale" (Agevolazioni fiscali?) Infine, ma certo non tra gli ultimi punti per importanza il Sud Italia. Per l'emergenza Mezzogiorno, nell'ambito della legge stabilità, il Governo vuole "anche cercare di capire come, nel vincolo delle risorse disponibili, si possano immaginare agevolazioni fiscali per il Sud". Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ricordando che bisogna fare attenzione alla "disciplina sugli aiuti di Stato". Intervenendo al Meeting di Rimini, il ministro dell'Economia ricorda i recenti dati Svimez: "È chiaro che c'è un problema più acuto" al Sud, dice, ma avverte: "Non servono politiche diverse rispetto al resto del Paese ma una implementazione più finalizzata, più cucita addosso a realtà specifiche del Mezzogiorno". Dal fronte degli investimenti, a partire dall'implementazione di quelli infrastrutturali che "deve essere fortemente migliorata"; da riforme come per la scuola e la pubblica amministrazione che devono essere "mirate", da "adattare a specifiche realtà meridionali". In questo quadro, Padoan ha annunciato che con la legge di Stabilità" si sta cercando di capire se "si possano immaginare agevolazioni fiscali per il Sud".
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