lunedì 20 ottobre 2014
​​Il ministro dell'Economia: calcio di riavvio poderoso all'occupazione. Oggi il testo della legge di stabilità da Napolitano, continua il braccio di ferro con le Regioni.
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Ottocentomila nuovi posti di lavoro. Il Governo punta in alto e con le misure previste nella legge di stabilità (via l'Irap e sgravi per i neo assunti a tempo indeterminato) immagina di dare un "calcio di riavvio" poderoso all'occupazione che in questo momento langue (2 milioni di occupati in meno tra gli under 35 dal 2008, è il triste bilancio dell'Istat). Ma - sollecita il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ora le imprese devono investire e creare nuovi posti. E questo per superare una situazione di stallo decennale: "sono almeno due decenni - dice Padoan - che il Paese è bloccato" e c'è "una responsabilità diffusa, forse anche dei sindacati". Indiretta arriva la replica con molta ironia del segretario Fiom, Maurizio Landini: "su questo devo dire che è stato più bravo ed efficace Berlusconi, quando ha detto un milione di posti di lavoro". Landini boccia anche il taglio sull'Irap ("non mi sembra un grande esercizio", soprattutto "se le Regioni ci chiedono a noi di pagarlo") e l'operazione sul Tfr, vista come "una furbata" perché "ci fa pagare più tasse sopra".    La manovra 2015-2017 va intanto dettagliandosi e oggi sarà consegnata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per l'ultimo check prima dell'approdo in Parlamento. Il premier, Matteo Renzi, spiega che i 500 milioni stanziati per la famiglia andranno a finanziare soprattutto le neo-mamme: 80 euro ad ogni nuovo nato che a conti fatti assorbirebbe l'intera somma stanziata. Con buona pace per chi chiede da tempo a gran voce anche un intervento sulle famiglie più numerose. Prosegue intanto la polemica Governo-Regioni e anche tra gli stessi governatori. Dopo l'annuncio di Roberto Maroni che ha chiamato i sindaci lombardi alla rivolta fiscale il presidente Sergio Chiamparino puntualizza: "sto lavorando per rendere sostenibile una manovra che condivido nel suo impianto generale, e lo faccio sulla base di proposte elaborate in Conferenza delle Regioni e non per motivi di appartenenza politica". La risposta è con molta probabilità al governatore del Veneto Luca Zaia, che parla del Pd come di una "pattuglia acrobatica" che cambia idea in continuazione. Renzi comunque taglia con l'accetta: i governatori "sono arrabbiati? Gli passerà", dice il premier. I tempi e i "must" della Legge di Stabilità li ricorda il ministro Padoan: "è pronta, - assicura - vediamo gli ultimi dettagli in queste ore". Poi una serie di precisazioni: lo sgravio contributivo triennale per i contratti a tempo determinato, ad esempio, riguarda la soglia dei 1.200 euro netti. Quindi il timore che i soldi possano finire troppo in fretta c'è, ma si interverrebbe - dice Padoan - con risorse aggiuntive. Anche perché se finissero i soldi (per troppe assunzioni) vorrebbe dire che l'economia ha ripreso a girare. Un'altra rassicurazione ma che forse non convincerà i diretti interessati: "l'adeguamento (della tassazione) sui fondi pensione è inferiore ad altre categorie. Si collega a una filosofia di adeguare il trattamento ai valori medi europei. Non stiamo svantaggiando i fondi pensione".    Insomma Padoan cerca di difendere la sua "manovra compatta" e argomenta che con la Legge di Stabilità "ci perde tutta la fascia di persone che ha lucrato sugli sprechi. Chi ha lucrato sulle rendite smetterà di guadagnarci. Smetteranno di guadagnarci gli evasori fiscali. Che pagheranno mentre non hanno mai pagato". Ora comunque tutta la partita si sposta a Montecitorio dove la Commissione Bilancio è già a pieno ritmo in attesa del testo. E mentre l'opposizione spara ad alzo zero anche dal Pd si chiedono già modifiche: su Tfr, fondi pensione (lo stesso presidente della Commissione Francesco Boccia). Ma anche il presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano che chiede di garantire che gli 1,6 miliardi di ammortizzatori sociali del Jobs Act siano realmente "aggiuntivi". Infine la Uil minaccia una "lunga stagione di lotte" ritenendo "inaccettabile" un nuovo stop contrattuale per i travet.
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