martedì 9 aprile 2013
​Una busta contenente un cd è stata recapitata questa mattina nella sede del quotidiano torinese. Non ci sono rivendicazioni ma l'ipotesi più attendibile sembra quella legata agli anarchici della Fai. Il Procuratore Caselli segue con attenzione l'evolversi della situazione.
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​Era tecnicamente in grado di esplodere, secondo gli investigatori, il pacco bomba recapitato oggi nella sede torinese del quotidiano "La Stampa". Sulla busta non c'erano mittente nè rivendicazioni. Il pacco, una semplice busta formato A4, conteneva un cd trasparente al cui interno si troverebbe un congegno eplosivo. Il plico è risultato negativo al controllo del metal-detector in quanto la custodia del cd era ricoperta di tessuto. A lanciare l'allarme, un dipendente che ha aperto la busta e, insospettito dal contenuto, ha lanciato l'allarme. La sede del quotidiano torinese è stata evacuata per accertamenti da parte degli artificieri dei carabinieri e della Digos.Non ci sono rivendicazioni ma, se condo quanti riporta il sito del quotidiano, tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti al momento la più attendibile sembra quella legata agli anarchici della Fai che da qualche anno aquesta parte, utilizza la tecnica delle buste esplosive, destinate a uffici pubblici e istituzioni. Il procuratore Caselli è stato informato del fatto e segue con attenzione l'evolversi dell'indagine.

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