lunedì 2 marzo 2020
Le persone colpite, non sono gravi, non erano note e non avevano ruoli pubblici.
Buste esplosive a Roma e a Fiumicino, tre donne ferite. Pista anarchica

Reuters

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Tre buste esplosive nelle ultime ore a Roma e Fiumicino hanno provocato il ferimento di tre donne.

La prima è esplosa ieri sera nel centro di smistamento Poste di Fiumicino. Le altre due, arrivate presso due domicili in zona nuovo Salario e alla Balduina, sono esplose stasera a Roma. Le donne non sono in gravi condizioni. Sugli episodi indagano polizia e carabinieri.

La prima busta è esplosa ieri sera al centro Smistamento Poste di via Cappannini, a Fiumicino. A rimanere ferita una donna. Alle 18.30 di oggi un'altra busta è esplosa in via Piagge, a Nuovo Salario, in un'abitazione privata ferendo un'impiegata 54enne, mentre la terza è arrivata in un'altra abitazione in via Fusco, alla Balduina, e ha ferito una 68enne alle mani e al viso.

Al momento non si capisce quale possa essere il movente. Nessuna rivendicazione e anche le persone colpite sarebbero normali cittadini senza alcuna notorietà particolare, né ruolo pubblico. L'ipotesi più accreditata è che si tratti di un atto di terrorismo di matrice anarchica È quanto è emerso da un vertice a piazzale Clodio tra il procuratore aggiunto Francesco Caporale e gli investigatori di Digos e Ros.

In base a quanto accertato dagli investigatori sulle buste erano presenti tre diversi mittenti che però erano noti alle persone a cui sono stati recapitati. Ad esempio la busta esplosa domenica sera al centro di smistamento Poste di Fiumicino, ferendo una dipendente che svolgeva il turno di notte, era destinata ad una ex dipendente dell'Università di Tor Vergata e il mittente era l'Ateneo dove la donna lavorava come amministrativa. Secondo gli inquirenti i plichi sono stati fatti da una unica mano e il meccanismo esplosivo, artigianale ma ben fatto, era all'interno della busta.

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