giovedì 6 luglio 2017
Il centrodestra contro l'esame in sede deliberante alla Commissione giustizia, il centrosinistra insorge. Boschi: stupore e dispiacere. Ma Paolo Romani (Forza Italia): errori materiali nel testo.
Orfani di femminicidio, rallenta l'iter del disegno di legge
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Gli orfani del femminicidio dividono la politica. I senatori di Forza Italia, Gal e Lega hanno detto no all'esame in sede deliberante (cioè senza passare dall'Aula) del disegno di legge che tutela i figli delle vittime. E questo, spiegano alcuni dei parlamentari che in commissione Giustizia del Senato hanno posto il veto, perché nel testo si "fa riferimento ai figli delle unioni civili" (che riguardano coppie dello stesso sesso) tentando "di far entrare dalla finestra" un tema ancora caldo e soprattutto "già affrontato in altra sede".

E scoppia la polemica politica. La prima a protestare è la sottosegretaria Maria Elena Boschi che ha espresso "stupore e dispiacere per la scelta del gruppo di Fi al Senato di stoppare la legge. Perché - si chiede Boschi - rimandare una legge che si può approvare subito? Gli orfani delle vittime hanno bisogno di risposte e di averle il prima possibile".

Fa eco anche la ministra dei Rapporti con il Parlamento Anna Finoccchiaro. "Faccio fatica - dice - a comprendere", ha detto.

Dal centro destra si respingono le accuse. La parlamentare Mara Carfagna assicura che si sta "facendo quanto serve per arrivare ad una rapida approvazione della legge". Il presidente dei senatori Paolo Romani, dal canto suo, spiega che "Forza Italia è indiscutibilmente a favore del rapido varo di un provvedimento che tuteli gli orfani dei crimini domestici". La mancata assegnazione in sede deliberante "non dipende da un contrasto sui contenuti e obiettivi della norma, quanto dalla necessità di superare e correggere alcuni errori materiali del testo proprio al fine di una rapida approvazione". Secondo Romani, esistono alcune "imperfezioni tecniche" che potrebbero pregiudicare la corretta applicazione delle norme. "Non accettiamo alcuna accusa da una maggioranza di governo forse più interessata a strumentalizzare i risultati che a proteggere cittadini in difficoltà".

Nei primi 6 mesi del 2017 sono state uccise 48 donne e 30 bambini sono rimasti orfani, aggiungendosi agli oltre 1600 stimati dal 2000.

Cosa prevede la proposta di legge

La proposta di legge approvata nei mesi scorsi alla Camera introduce novità fondamentali tra cui il diritto dei figli ad accedere al gratuito patrocinio a prescindere dai limiti di reddito (lo Stato, cioè, si farà carico delle spese tanto nel processo penale quanto in quello civile, compresi i procedimenti di esecuzione forzata), ad ottenere in sede di condanna (anche non definitiva) una somma pari al 50% del presumibile danno che sarà liquidato in sede civile (a tal fine è prevista la conversione del sequestro dei beni dell'indagato in pignoramento già con la condanna in primo grado), a vedersi riconosciuta la pensione di reversibilità della vittima. In base alla proposta di legge – che dovrà essere approvata dal Senato per diventare operativa – a decorrere dal 2017 inoltre il Fondo per le vittime di mafia, usura e reati intenzionali violenti viene esteso anche agli orfani di crimini domestici con una apposita dotazione aggiuntiva di 2 milioni di euro all'anno per borse di studio e reinserimento lavorativo. E ancora: ai figli delle vittime è assicurata assistenza medico-psicologica gratuita fino al pieno recupero psicologico ed è attribuita la quota di riserva prevista per l'assunzione di categorie protette.


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