lunedì 13 aprile 2020
Ancora giù i ricoveri nelle terapie intensive. Il Covid letale dieci volte più dell'influenza. L'Oms: "La mascherina sarà la norma"
Cifre stabili, in un giorno 1.363 nuovi casi. Superati i ventimila morti
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Numeri italiani sempre stabili. Aumentano oggi di nuovo i morti, continuano a diminuire i ricoveri nelle terapie intensive, il numero dei nuovi tamponi positivi rimane stabile da diversi giorni, con lievi oscillazioni, tra i 1.200 e poco meno di 2.000. Mentre l’Organizzazione mondiale della Sanità spiega che questo virus uccide dieci volte più dell’influenza: “Le prove provenienti da diversi Paesi ci stanno dando un quadro più chiaro del Covid-19, come si comporta, come fermarlo e come trattarlo. Sappiamo che si diffonde rapidamente e che è dieci volte più mortale del virus responsabile dell'influenza del 2009”, spiega il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. E il portavoce dell'Oms, David Nabarro, aggiunge che “il coronavirus non andrà via. Non sappiamo se le persone che lo hanno avuto siano immuni né quando avremo un vaccino. Quindi qualche tipo di protezione facciale diventerà la norma, anche se solo per rassicurare le persone”.

Veniamo all’aggiornamento quotidiano (insieme ai giorni precedenti) sulla situazione del nostro Paese. reso noto da Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione Civile. I nuovi casi rispetto a ieri, al netto dei deceduti e dei guariti, sono 1.363 (venerdì 1.396, sabato 1.996 e ieri 1.984). Il totale degli attuali positivi accertati, cioè i malati in Italia arriva a 103.616 (venerdì 98.273, sabato 100.269 e ieri 102.253).

Il numero dei decessi si rialza, 566 (venerdì 570, sabato 691 e ieri 431, il più basso da due settimane), portando il totale dall'inizio a superare i 20mila. I ricoveri nelle terapie intensive scendono, ancora, a 3.260 (venerdì 3.497, sabato 3.381 e ieri 3.343) ed è il decimo giorno consecutivo di riduzione. Mentre è in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi il 70% degli attuali contagiati (ieri 69%). Sempre rispetto a ieri, i guariti sono 1.224 (venerdì 1.985, sabato 2.079 e ieri 1.677).

Cosa accade intanto a livello regionale? Le tendenze sono assai differenti. Il Paese è spaccato due, da una parte le cinque Regioni con il 60/70% di casi, ricoveri e decessi, dall’altra tutto il resto dell’Italia. Eccone alcune attraverso i numeri da ieri a oggi.

Lombardia. I nuovi contagi qui sono 1.262. I ricoveri nelle terapie intensive diminuiscono di 33 posti. Torna a crescere il numero dei decessi (ieri 110), che sono 260. “Dati che non sono soddisfacenti”, li definisce l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera.

Veneto. I nuovi casi in Regione sono 81 e si registrano 10 decessi, numeri stabili. Cresce il numero dei negativizzati, arrivato a 2.603. Le persone attualmente in isolamento sono 17.902.

Umbria. Un solo nuovo caso nelle ultime ventiquattr’ore in Umbria (ieri erano stati 10 più di sabato) e il totale sale a 1.320. Gli attualmente positivi sono 941 (meno 74 rispetto a ieri). E già da qualche giorno non si registrano decessi.

Lazio. Nel Lazio i nuovi contagi sono 123 (ieri erano stati 122 più di sabato), dei quali 63 nella provincia di Roma (ieri 65). Nella Capitale, i nuovi positivi sono 47 (ieri 38, dopo il picco venerdì con 74). I decessi sono 5. Infine, da domani usciranno dalla “zona rossa” i comuni di Fondi, Contigliano e Nerola.

Abruzzo. Rispetto a ieri si registrano 53 nuovi casi (su 552 tamponi analizzati, 9.6% di positivi), ieri erano stati 40 più di sabato. Nelle terapie intensive i ricoveri sono 351 (più 5 rispetto a ieri).

Campania. Continua a calare il numero dei nuovi contagi in Campania, da ieri 66 (il più basso da due settimane e da cinque giorni sotto i 100). Il totale dei positivi dall’inizio sale a 3.679 (su 36.770 tamponi). I decessi, sempre dall’inizio, sono 248.

Puglia. I nuovi casi sono 76 (su 949 tamponi effettuati). Portando i casi totali dall’inizio a 3.065 (su 31.922 tamponi).

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