giovedì 28 marzo 2013
​Sono stati iscritti sul registro degli indagato l'ex fidanzato di Julia Tosti, ferita nella sparatoria, e il padre del giovane. L'arcivescovo di Perugia: «Rimuovere macigno di violenza dalla nostra città».
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​Ci sono due indagati nell'inchiesta per l'omicidio di Alessandro Polizzi, il giovane ucciso lunedì a Perugia. Si tratta dell'ex fidanzato di Julia Tosti e il padre del giovane. A loro carico verrebbero ipotizzati i reati di omicidio e tentato omicidio. Si tratterebbe di una sorta di atto dovuto per svolgere l'autopsia in programma in mattinata. Non è chiaro quali elementi siano al centro dell'indagine della polizia.La giovane Julia, che nella tragica notte di lunedì era stata ferita a una mano, verrà dimessa a breve dall'ospedale di Perugia. Sarà trasferita in una località riservata. Stamani in ospedale si è recato l'avvocato Luca Maori, che assiste la famiglia, per curare tutti i dettagli del trasferimento. «Julia sta fisicamente bene - ha detto il legale - ma è psicologicamente distrutta. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti perchè il caso venga risolto al più presto. Apprezziamo particolarmente il riserbo assoluto nel quale stanno lavorando».L'arcivescovo Bassetti: «Rimuovere macigno di violenza dalla nostra citt໫C'è un macigno da rimuovere anche nella nostra città di Perugia e in Umbria: un macigno che ogni giorno che passa si fa sempre più pesante, non solo per il mio cuore di padre e pastore, ma anche per l'intera convivenza civil», è il monito lanciato questa mattina dall'arcivescovo di Perugia e vicepresidente Cei, monsignor Gualtiero Bassetti, nel messaggio augurale rivolto alla città in occasione della Pasqua.L'arcivescovo ha ripercorso i diversi, tragici, episodi che negli ultimi mesi hanno segnato la vita della cittadina umbra: dagli omicidi, alle morti per overdose fino al gravissimo fatto di sangue avvenuto nei locali degli uffici della Regione.«Pur vivendo in una società cosiddetta “civilizzata” - scrive l'arcivescovo Bassetti -, in essa si continua e giocare con la vita senza scrupoli ed alcuna forma di rispetto umano. Perugia ha bisogno di testimoni di speranza plasmati dal Risorto. Ne ha bisogno perchè sia difesa la vita, perchè i nostri ragazzi tornino a farsi domande sul senso e il significato della vita». «Viviamo in una città, Perugia, e in una terra, l'Umbria, dove armonia e bellezza si fondono - afferma ancora il vescovo -. Ma se non educheremo le nuove generazioni alle cose grandi, al desiderio di avere più vita, se non appagheremo in loro il bisogno di infinito, in una parola di Dio, ogni forma di deviazione, di prevaricazione, di prepotenza fino a sopprimere la vita propria o altrui, dovrà, ahimè, essere subita. E continueranno le tragedie che sono in atto e ne accadranno anche di peggiori».
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