giovedì 15 settembre 2016
Varcati i cancelli, in classe trovano il loro parroco, don Armando. I bambini della prima media di Oliveto aspettano ancora i loro insegnanti “ritardatari”.
Scuola nuova chiusa: niente professori
Oliveto, in classe trovano il loro parroco
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​Varcati i cancelli, in classe trovano il loro parroco, don Armando. I bambini della prima media di Oliveto aspettano ancora i loro insegnanti “ritardatari”. Un'amnesia, quella dell'Ufficio Scolastico Regionale, grave. C'è un plesso nuovo di zecca, dove ancora i computer della sala informatica sono chiusi nel cellophane, in attesa del primo click ed una palestra mai ancora utilizzata. «Oggi siamo in aula, ma è una situazione estremamente provvisoria», ci dice il giovane parroco. Mancano gli arredi  adeguati all'età dei scolari.

Da febbraio, da quell'open day col corpo docente dell'istituto comprensivo “Moscato”, della scuola di Oliveto si sono interessati solo i genitori degli studenti che con caparbietà hanno tenuto alta la guardia in una storia condannata a crollare sotto i colpi dell'oblio della peggiore burocrazia. Si attendono i nomi dei professori di italiano ed inglese, mentre sul web si moltiplicano le candidature spontanee dei precari. La prospettiva per i ragazzi, in alternativa alla scuola del quartiere, è quella di una «classe-pollaio» di oltre trenta ragazzi alla sede centrale del circolo didattico a cui aggiungere un servizio navetta verso il plesso inesistente.

Non è una battaglia campanilistica, quella portata avanti dai cittadini della vallata del Valanidi, periferia sud della città metropolitana di Reggio Calabria. È un fatto educativo, di crescita dei loro figli. I ragazzi da oggi sono entrati in aula, ma ancora le loro lezioni scolastiche non sono iniziate.

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