mercoledì 10 aprile 2013
L’imprenditore danneggiato s’impietosisce: «L’ha fatto per mangiare. Lo assumo io». Processato ieri per direttissima, l’imputato, un italiano di 54 anni, dovrà rispettare l’obbligo di firma. Ma potrà tornare a fare il giardiniere grazie alla sua «vittima».
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«Il pane no, costa troppo». L’oro, poi, è già stato venduto da un pezzo. Restano i mobili, pochi, messi all’asta su internet: «Il salotto è buono, tutto in legno di castagno».Marcello Mucci, 54 anni, lo hanno condannato ieri mattina per direttissima. Un’intera notte passata con la moglie a rubare rame. Bottino, 50 euro. «Uno così dev’essere un povero disgraziato», ha pensato l’imprenditore che ha subìto il furto. Perciò, a sorpresa, ha offerto al ladro un lavoro. E a Marcello Mucci non è sembrato vero. Entusiasta, ha dichiarato di voler accettare senza riserve l’offerta di Paolo Pedrotti, il manager che lo aveva fatto ammanettare in flagranza, mentre rubava rame dal cantiere residenziale a Cerreto Guidi, in provincia di Firenze.«Rubavo il rame per lavorarlo e creare portaoggetti e candelabri da vendere porta a porta», ha spiegato Mucci. Dal 2011, da quando ha perso il lavoro, vive con 250 euro al mese, la misera pensione d’invalidità della moglie. «Lavoravo come giardiniere e guadagnavo bene. Sono stato licenziato in tronco perché dopo un infortunio sul lavoro non ero più in grado di fare lavori pesanti», ha raccontato.Il giudice del tribunale di Firenze ha convalidato l’arresto e disposto per lui l’obbligo di firma, lasciandogli aperta la possibilità di rimetersi in carreggiata. «Non è la prima volta – ha confessato l’uomo – avevo già rubato in un’altra occasione». Sempre rame. «Volevo usarlo per creare manufatti da vendere porta a porta quando andavo a offrirmi come giardiniere nella case e nelle aziende». Un mesto pellegrinaggio che va avabti da due anni. «I 250 euro al mese finiscono subito.Pagate le bollette, rimangono 50 euro per mangiare». Certo non si stenta a crederlo. «Con mia moglie andiamo al discount e compriamo solo latte e fette biscottate. Il pane quello no, costa troppo. L’oro che c’era in casa l’abbiamo già venduto tutto».Dopo aver subito e sventato il furto di rame nel cantiere ormai ultimato, il direttore alle vendite del complesso residenziale di Cerreto Guidi ha fatto pubblicare sul quotidiano "Il Tirreno" un messaggio diretto al ladro. Nessun rancore. Mucci aveva sradicato cavi elettrici in sei appartamenti, per un totale di circa 20 chili di rame per un valore di poco superiore ai 50 euro, ma per un danno di oltre seimila euro. Pedrotti però ci ha pensato su. Arrivando ad una conclusione: uno così ruba per mangiare, mica per arricchirsi.«Se vuole potrà lavorare nel cantiere – questa la proposta – per tagliare tutta l’erba intorno al complesso e per pulire gli appartamenti». La decisione del manager ha colto di sorpresa molti. «È venuto a rubare con l’auto della moglie. Insomma, che delinquente può essere? – ha affermato Pedrotti. – È semmai un’altra triste storia partorita dalla crisi e dalla disperazione». Il suo pensiero «è andato subito ai suicidi di Civitanova Marche. Ho capito che è uno degli "ultimi", che si è fatto il "mazzo" per una notte intera per portare a casa un bottino da 50 euro». Da qui la sua decisione che forse potrà migliorare un po’ la vita di una persona sfortunata. Sperando che mai più possa dire che «il pane no, costa troppo».
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