martedì 7 settembre 2010
A Piandarca, sui prati in cui il santo parlava con gli uccelli, l’impresa Sun Project vuole realizzare una valle di specchi per accumulare energia “pulita”. Schiera di polemiche contro il sindaco, che ha già dato l’ok all’iniziativa, pronta a rendere 110mila euro all’anno. Anche le autorità religiose fanno sentire la voce: così gli interessi economici prevalgono su quelli spirituali, da difendere.
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Se l’anno prossimo ripassasse «tra Cannaio e Bevagno», per stare al racconto dei Fioretti, San Francesco rischierebbe di non vedere più «alquanti arbori» né una «quasi infinita moltitudine di uccelli», ma una distesa di silicio amorfo monocristallino. Tre ettari di pannelli solari: tanti la Sun Project di Perugia intende installarne a Piandarca, sui prati in cui il Santo tenne la celebre predica a colombe, cornacchie e monachine. Di quell’episodio restano un’edicola e una pietra commemorativa, ma nessuno ha mai pensato di porre un vincolo che difendesse la memoria storica della “predica agli uccelli” e il sentimento religioso di migliaia di pellegrini che ogni anno fanno tappa in questi luoghi carichi di spiritualità e di cultura. Tra questi devoti, per mala sorte degli imprenditori, c’è anche il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, che di autorizzare il progetto non ne vuole proprio sapere. Ieri, anzi, ha chiesto al Soprintendente ai beni architettonici e al paesaggio umbro di porre un vincolo su tutti i luoghi francescani. La risposta è attesa prima del 14 settembre, quando la Conferenza dei servizi (presieduta da Guasticchi) dovrà decidere se autorizzare o meno il progetto. «Il rispetto della tradizione religiosa è tutt’uno con il rispetto del territorio, la memoria francescana fa parte delle nostre radici e non la si vende», taglia corto il presidente perugino, ben consapevole di avere dalla sua parte tutta l’Umbria che vede in Francesco di Assisi, con il suo messaggio di pace e amore per il Creato, un Santo “trasversale” e un testimone delle radici storiche e culturali di questa terra. La trasversalità del patrono d’Italia imbarazza il Pd perugino. Il sindaco di Cannara, il comune nei cui confini si trova il terreno francescano, sostiene da tempo il progetto e con Guasticchi è guerra aperta. Ex popolare lui ed ex diessina lei, vicino a Fioroni il primo e bersaniana di ferro la seconda, devoto a San Francesco il presidente che ha introdotto il presepe nel Natale della Provincia e tiene un crocifisso di San Damiano sulla scrivania, conquistata – la sindachessa – dal sol dell’avvenire (che nel caso specifico sembra più redditizio che ecologico). Anche a non voler considerare che l’intervento snaturerebbe il paesaggio francescano e turberebbe il raccoglimento dei pellegrini, è chiaro infatti che 4.312 pannelli – tanti ne vorrebbe installare la società – avranno un impatto devastante su questo territorio. Basta alzare lo sguardo, Assisi è lassù, oltre i campi di grano: per i turisti che affollano la basilica sarà un pugno nell’occhio, non ci sarà mai siepe abbastanza alta per dissimulare una valle di specchi, fanno notare in Provincia.Le autorità religiose hanno già fatto sentire la loro voce: monsignor Domenico Sorrentino, ha chiesto al sindaco «una ulteriore riflessione circa la collocazione dell’impianto». Il vescovo di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino chiede un ripensamento al sindaco e insieme a quella del presule sul tavolo della Petrini arriva una lettera della ministra regionale dell’Ordine francescano secolare. Maria Blasucci Ciri smonta la tesi secondo cui il fotovoltaico permetterà di valorizzare l’area: la ministra ricorda un incontro, promosso dal parroco di Cannara e al quale ha partecipato anche il primo cittadino, nel corso del quale sarebbe stata raggiunta un’intesa sulla promozione di Piandarca e del tugurio, il luogo in cui il Santo avrebbe ideato il Terz’Ordine Secolare. Di esplicita «contrarietà» al parco solare parla quindi la Blasucci Ciri, la quale ricorda come Piandarca sia una tappa obbligata della processione che si tiene per la quinta domenica dopo Pasqua. Conclusione: «Mi rendo conto che oggi si tende a far prevalere l’interesse economico ma ci sono valori universali di grande spessore storico, culturale e religioso, che è doveroso difendere». Più soft ma non meno chiaro il messaggio di Sorrentino: «Sono in diversi a pensare che, per lo sviluppo della zona, anche sotto il profilo economico, sarebbe forse più appropriata una promozione collegata con il flusso turistico-religioso». Un pensiero condiviso dal custode del Sacro Convento di Assisi, padre Giuseppe Genovese, che esprime «perplessità e contrarietà» e – celiando sulla triste prospettiva che un domani si possa confondere la predica agli uccelli con la "predica ai pannelli" – ricorda come persino Giotto si sia ispirato al paesaggio assediato dal progetto. Dello stesso tono i telegrammi giunti ieri alla Provincia di Perugia dall’Ordine francescano secolare di Farneto, di Stroncone, di Spello, di Santa Maria degli Angeli…Dalle reazioni emerge anche il disagio di vedere insidiata la memoria di Francesco, santo “ecologico”, proprio da un progetto “verde”: «La Comunità Francescana del Sacro Convento – scrive il Custode – valuta favorevolmente ogni sforzo che si sta compiendo nel nostro tempo per la ricerca e la realizzazione di fonti alternative di energia ma non può accettare che gli strumenti tecnologici che la producano vengano a deturpare ambienti che da secoli rappresentano la bellezza del creato, così tanto amato e cantato da San Francesco». Anche monsignor Sorrentino definisce «apprezzabile l’energia prodotta da impianti fotovoltaici» e Maria Blasucci Ciri precisa che il no corale al parco solare «non significa contrarietà al fotovoltaico». L’apparente paradosso, in verità, è solo questione di fatturato: se il progetto fosse approvato entro il 31 dicembre, Fratello Sole renderebbe alla Sun Project 110.000 euro all’anno (valore dell’energia prodotta dall’impianto) più 550.000 di contributi pubblici. Moltiplicato per vent’anni, significherebbe più dei 3,5 milioni di euro che costa il parco fotovoltaico, chiavi in mano. Se però la Conferenza dei servizi non autorizzasse il progetto entro fine anno, salterebbe il contributo in conto energia e (forse) l’intero business Piandarca.
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