martedì 1 novembre 2016
Nuova violenta scossa di terremoto alle 8.56 originata nella provincia di Macerata. Inizialmente classificata come 4,7 gradi sulla scala Mercalli, è stata poi innalzata a 4,8.
Scossa di 4,8, nuovi crolli. Le Messe all'aperto
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Nuova violenta scossa di terremoto alle 8.56 originata nella provincia di Macerata. Inizialmente classificata come 4,7 gradi sulla scala Mercalli, è stata poi innalzata a 4,8. Hanno tremato i Comuni di Acquacanina, Fiastram Bolognola, Ussita, Fiordimonte, Visso, Pievebovigliana, Pievo Torina...

Da quella delle 8.56 di domenica scorsa le scosse registrate sono oltre 1.100; da allora la più violenta è stata quella di stamane.

E si registrano nuovi crolli: "Qui sta crollando tutto, e quello che non crolla è pericolante: il paese sembra raso al suolo. Per fortuna l'ultima famiglia, che aveva la casa agibile, e l'ultimo albergatore si sono convinti ieri ad andare via: restano cinque allevatori, che non possono allontanarsi dal bestiame". Così il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci dopo la scossa 4.7 di oggi. "Servono con urgenza tensostrutture per le stalle, e un container per il Municipio: ora siamo in tenda a 2 gradi sotto zero".

"Ci sono stati altri crolli", conferma anche Marco Rinaldi, sindaco di Ussita (Macerata).

A Caldarola le tre chiese sono inagibili: messa nel tendone (Luca Liverani)


A Caldarola - pochi chilometri da Tolentino, 1.800 abitanti quasi tutti senza casa - le tre chiese sono tutte inagibili. Il parroco don Vincenzo Finocchio celebra in un tendone montato dalla Protezione civile del Molise. Sulle panche i ragazzi con la chitarra, le suore di clausura che il sisma ha cacciato dal convento, gli anziani, i volontari della protezione civile, che don Vincenzo definisce "i nostri angeli piovuti qui da tutta Italia".


"Domenica stavo uscendo dalla sagrestia - racconta il sacerdote - quando ho sentito un boato. La polvere si è mescolata alle mie lacrime. Oggi dovevo indossare i paramenti bianchi, ma ho disponibili solo questi verdi del tempo ordinario. In questo giorno ci sentiamo uniti alla moltitudine dei santi che anche in questa terra hanno affrontato tempi difficili di carestia, fame, guerra. E noi dopo 20 anni viviamo una seconda prova collettiva. Il Vangelo ci dice che sono beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Il nostro non è un Dio che si diverte per le nostre sofferenze, ma ci sta accanto. Nell'Apocalisse Giovanni afferma che quelli vestiti di bianco sono coloro che si sono purificati nella grande tribolazione. Nonostante le scosse continue che fanno crollare anche il nostro coraggio, dobbiamo guardare avanti. E in alto, perché il Signore è vicino al nostro pianto".

Abbadia di Fiastra (Macerata) inagibile, la Messa nel piazzale (Piero Chinellato)


Come tutte le chiese storiche della diocesi di Macerata, anche la quasi millenaria Abbadia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra, a
Urbisaglia (Mc), è inagibile. La scossa di domenica ha fatto cadere nella navata centrale alcuni mattoni e prodotto lesioni al refettorio dei conversi. La Messe festiva delle ore 10, frequentata abitualmente da centinaia di fedeli di tutto il circondario, è stata celebrata all’aperto, nel piazzale antistante la chiesa abbaziale. Un’altra celebrazione avrà luogo alle 17 per le numerosissime richieste ricevute, nonostante il freddo e il buio incombente.

Nel pomeriggio il presidente del Consiglio Matteo Renzi è arrivato con la moglie Agnese a Preci (Perugia), uno dei paesi dell'epicentro del terremoto. Il premier è in forma privata e partecipa alla Messa per la festività di Ognissanti, celebrata all'aperto dal vescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo. Sono presenti anche il presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e il sindaco Pietro Emili.

Anche Sergio Mattarella sarà domani nei luoghi del sisma.


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