martedì 17 maggio 2016
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MILANO P roseguono i soccorsi nel Canale di Sicilia. In 11 operazioni distinte coordinate dalla Guardia costiera, solo nella giornata di ieri, sono stati tratti in salvo complessivamente 1.153 migranti. Si tratta in particolare di soccorsi messi in atto dalla Marina militare, da Medici senza Frontiere e da navi irlandesi, francesi e tedesche che operano all’interno del dispositivo Eunavformed. Tutti i migranti soccorsi erano a bordo di gommoni in difficoltà nelle acque di fronte alle coste italiane. Uomini, donne e bambini saranno sbar- cati oggi nei principali scali di Sicilia e Calabria. Intanto però è emergenza accoglienza. E dopo l’ultimo bando Sprar in cui i comuni hanno messo a disposizione solo la metà dei posti richiesti - 5000 su 10mila -, la situazione in alcuni territori è al limite. A lanciare l’allarme è il sindaco di Catania, Enzo Bianco, che è anche il presidente del consiglio nazionale dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani). I sindaci chiedono una conferenza straordinaria per definire una gestione più organizzata dell’accoglienza. «Dobbiamo uscire dall’emergenza ed entrare quanto prima in una gestione organizzata» ha spiegato Bianco. Oltre a chiedere una equa distribuzione dei profughi sul territorio, i sindaci chiedono anche una maggiore attenzione agli arrivi via terra. Sia sulla frontiera nord-est (rotta balcanica), sia, ad ovest, ai confini con la Francia. Sono più di mille le persone rientrate a Ventimiglia, nel mese di aprile, per l’effetto del Regolamento di Dublino. E anche dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati arriva la denuncia. «La crisi dei migranti è diventata ormai un fenomeno globale – ha detto Filippo Grandi – voltarsi dall’altra parte non è la soluzione». (D.Fas.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Migrazioni
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