domenica 7 giugno 2020
Il presidente Tridico: entro venerdì pagate le ultime giacenti. "Giallo" su altre 400mila. Quasi pronte le norme su nuova procedura e sui soldi a fondo perduto. Solo a luglio i soldi della nuova Cassa
Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri

Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri

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Fase 3 anche per i nuovi aiuti, ma non si è ancora esaurita la Fase 1. Mentre è divenuto operativo il bonus affitti del 60% per le imprese, il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, ha promesso in un'intervista a Repubblica che entro venerdì 12 saranno pagate le ultime 419mila richieste di cassa integrazione ancora giacenti da marzo. Sono giornate-chiave per i milioni di italiani in attesa di sussidi necessari per reggere l'ondata d'urto degli effetti economici del Covid-19. Del nuovo pacchetto definito con il "decreto Rilancio" del 18 maggio (ora all’esame della Camera), infatti, in settimana sono attesi sia il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che indicherà le procedure per i soggetti interessati (aziende e partite Iva) ad accedere ai finanziamenti a fondo perduto, sia il decreto interministeriale del Lavoro e dell’Economia che definirà la nuova procedura (dopo la soppressione del coinvolgimento delle Regioni) per la cassa integrazione in deroga, forse il maggior 'buco nero' nel primo pacchetto messo in campo dal governo Conte. E che, a distanza di 3 mesi, ancora non è stato completato. Da qui la promessa di Tridico rivolta a placare migliaia di lavoratori che ancora non hanno visto arrivare un euro anche se, stando ai dati comunicati dall'Inps stesso, resta un parziale mistero su altri 400mila lavoratori: al 4 giugno, infatti, i cassintegrati totali pagati dall'istituto erano 7 milioni e 580.347, ma su una platea di beneficiari potenziali di 8 milioni e 410mila persone. Nessun "giallo", comunque, per Tridico. Lo scarto di 400mila unità sarebbe dovuto al meccanismo complesso della Cig: quando a inizio mese un'azienda inoltra la richiesta di cassa integrazione quella viene conteggiata, ma è solo una prenotazione di risorse: soltanto a fine mese il titolare dell'impresa conosce il numero delle domande effettivamente da presentare, con il relativo numero di ore lavorate, e tra le due fasi può presentarsi, quindi, una differenza.

Con le nuove norme previste dal "dl Rilancio" tutto dovrebbe diventare meno farraginoso: entro 15 giorni dal ricevimento della domanda l’Inps potrà pagare al lavoratore un anticipo del 40% del dovuto. Il governo aveva detto che il nuovo sistema sarebbe partito entro giugno, i consulenti del lavoro dicono che, comunque, i soldi non arriveranno prima di luglio. Proprio in materia di Cig, nuove rassicurazioni giungono da Nunzia Catalfo: il ministro del Lavoro ha detto nei giorni scorsi che punta ad estendere a fine anno tanto la Cig (per ora prevista per 18 settimane, in 2 blocchi, fino a ottobre) quanto il blocco dei licenziamenti, ora in scadenza il 16 agosto, allo scopo di contenere una crisi sociale altrimenti galoppante. Una certezza è invece l’aiuto già scattato per le imprese più colpite durante il lockdown, come ristoranti e alberghi, ma esteso anche alle partite Iva a forfait e agli enti non profit, compresi quelli religiosi che potranno beneficiarne non solo per la parte commerciale. Prevede la possibilità di scontare dalle tasse il 60% (il 30% per gli affitti di azienda) di quanto pagato come canone per immobili a uso non abitativo nel trimestre di chiusura da marzo a maggio: l’importo potrà essere portato in compensazione con le altre imposte dovute con il modello F24 (codice tributo 6920), portato a credito nella dichiarazione dei redditi oppure essere direttamente ceduto. «Un aiuto alla ripartenza », lo ha definito il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che qualche settimana fa aveva calcolato questa voce nel risparmio per il bar davanti al ministero in cui di solito prende il caffè. «Si tratta di un sostegno importante per aziende e imprenditori – afferma anche il capo politico di M5s, Vito Crimi –. La strada è ancora lunga: continuiamo a restare concentrati su ciò che dobbiamo fare per l’Italia di oggi e di domani». L’importo del beneficio dipende ovviamente dall’affitto pagato. Così, una bottega che paga 1.000 euro di affitto mensile avrà uno sconto dalle tasse di 1.800 euro (600 per 3). Ovviamente i locali storici, o un fabbricato adibito ad albergo, paga molto di più e lo sconto diventa decisamente consistente, visto che non esiste un tetto massimo all’importo. A dare ufficialmente il via alla procedura è stata una circolare dell’Agenzia delle Entrate. I paletti sono quelli previsti dalla legge: bisogna aver avuto almeno un dimezzamento del fatturato e non superare i 5 milioni di ricavi o compensi in un anno. L’affitto, per ottenere lo sconto, dovrà essere stato pagato, altrimenti il credito d’imposta rimane sospeso fino all’effettivo pagamento. Ma le altre indicazioni estendono la portata dell’aiuto. Lo sconto riguarda i canoni pagati per locazione, ma anche per leasing o concessione. Sono inclusi i contribuenti Iva forfettari e le imprese agricole e coloro che svolgono un’attività alberghiera o agrituristica stagionale. Infine - altra novità - il credito potrà essere ceduto, anche al proprietario dell’immobile.

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