giovedì 9 maggio 2019
Smantellato un giro di affari che nelle stime vale 100mila euro al mese nelle zone del Quadraro e Porta Furba. Raid al bar: confermata in Appello la condanna per tre appartenenti al clan dei Di Silvio
Nuova operazione contro i Casamonica, 22 arresti
COMMENTA E CONDIVIDI

Nuovo duro colpo dei Carabinieri al clan Casamonica. A Roma, Trapani, Foggia, Voghera (Pavia), Paola (Cosenza), Nuoro e Tornimparte (L'Aquila), i militari della Compagnia di Roma Casilina stanno eseguendo una ordinanza di custodia cautelare emessa, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, dal gip del Tribunale di Roma, nei confronti di 22 persone (di cui 21 in carcere e e una agli arresti domiciliari), tra i quali appartenenti alla nota famiglia. Si tratta di un'indagine che dal mese di gennaio 2017 ha consentito di accertare "l'esistenza di un'associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, strutturata su un gruppo criminale a connotazione familiare che operava principalmente nei siti di via del Quadraro e Porta Furba a Roma, entrambi gestiti dai Casamonica, punti di smistamento di cocaina al dettaglio e importanti punti di snodo dei traffici di stupefacente". L'organizzazione, oltre ai capi riconducibili ai Casamonica, era costituita da altri individui, tutti italiani, ai quali il clan aveva affidato ruoli e compiti ben precisi. È stato stimato un volume d'affari pari ad oltre 100mila euro al mese.

Intanto è stata confermata in Appello, con il riconoscimento dell'aggravante mafiosa, la condanna per tre
appartenenti al clan dei Di Silvio accusati del raid avvenuto al Roxy bar il primo aprile dell'anno scorso in zona Romanina a Roma, ai danni del titolare e di una giovane disabile. In particolare sono state confermate le condanne del primo grado, in rito abbreviato, a 4 anni e 10 mesi di carcere per Alfredo Di Silvio, a 4 anni e 8 mesi per il fratello Vincenzo e per 3 anni e 2 mesi il nonno dei due, Enrico. I due fratelli erano accusati di lesioni e violenza privata, il nonno di minacce: a tutti era contestata l'aggravante del metodo mafioso. Il giorno dopo il raid al bar Enrico Di Silvio andò dai due aggrediti facendo il nome dei Casamonica per tentare di convincerli a ritirare la denuncia. Per lo stesso fatto lo scorso 25 febbraio è stato condannato in primo grado a 7 anni Antonio Casamonica, che invece aveva scelto di essere processato con rito ordinario.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: