sabato 18 ottobre 2014
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​Sabato mattina il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha trascritto nel registro di stato civile il matrimonio contratto all'estero di 16 coppie omosessuali, sollevando l'indignazione del Vicariato ("una scelta ideologica, che certifica un affronto istituzionale senza precedenti") e non solo. Da Nord a Sud, altre città della penisola hanno deciso di trascrivere i matrimoni tra persone dello stesso sesso, con una coda di polemiche che sono diventate roventi dopo la circolare inviata dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ai prefetti affinché invitassero formalmente i sindaci a cancellare queste trascrizioni. Ecco alcuni tra i principali comuni che hanno già registrato un matrimonio tra persone dello stesso sesso o che si sono politicamente impegnate a farlo. UDINE: da qualche giorno ha trascritto il primo matrimonio tra due donne, un'italiana e una sudafricana, residenti in Belgio, con non poche polemiche da parte del deputato Gian Luigi Gigli (Pi), che ha invitato il ministro Alfano a dare disposizioni al Prefetto per un intervento correttivo. Il primo cittadino, Furio Honsell, ha difeso la sua posizione: "una questione come questa non va risolta con circolari burocratiche, ma deve essere portata in Parlamento o davanti alla Corte costituzionale".  MILANO: il 6 ottobre il Consiglio comunale ha dato il via libera al sindaco, Giuliano Pisapia, a trovare le modalità per la trascrizione dei matrimoni gay contratti all'estero. E il 9 ottobre il Primo cittadino ne ha trascritti sette. BOLOGNA: dal 15 settembre si possono trascrivere le nozze tra gay, nonostante la curia locale si sia detta fortemente contraria, paragonando l'azione a una propaganda politica. Il sindaco, Virginio Merola, ha risposto al ministro Alfano con un secco "io non obbedisco". REGGIO EMILIA: Il consiglio comunale ha approvato il 9 settembre la mozione presentata a favore del riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all'estero. Nel maggio 2013, l'allora sindaco Graziano Delrio si era detto contrario affermando che: "I diritti individuali vanno tutelati per tutte le coppie. Ma il matrimonio nel nostro ordinamento è un'unione tra sessi diversi".  FIRENZE: il capoluogo toscano nel 1998 è stata una delle prima città italiane a dotarsi di un registro delle unioni civili e dal primo ottobre la commissione competente del consiglio comunale ha dato un primo via libera per la trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, contratti all'estero. Ora la parola definitiva spetta al Sindaco. GROSSETO: con una sentenza il Tribunale ha ordinato nell'aprile 2014 al sindaco Emilio Bonifazi, di trascrivere le nozze tra due uomini, sposati a New York. A criticare la decisione del tribunale, il vescovo della città preoccupato che l'iniziativa "sia un altro tassello che contribuisce al senso di sfiducia nelle istituzioni portanti della nostra società". Ma il 9 ottobre il Comune ha dato esecuzione alla sentenza della Corte di appello di Firenze che ha accolto il ricorso della procura contro la trascrizione di matrimonio omosessuale contratto all'estero nel registro delle unioni civili. EMPOLI: il sindaco Brenda Bernini il 15 settembre ha dato l'ok alla trascrizione, a patto che almeno uno dei due coniugi sia cittadino residente del comune. Il prefetto di Firenze, Luigi Varratta, ha però invitato il primo cittadino empolese a non trascrivere le nozze.LIVORNO: è stato trascritto il 7 ottobre scorso, giorno precedente alla circolare del ministro Alfano, dalla vicesindaco M5s Stella Sorgente il primo matrimonio gay contratto all'estero. Si tratta dell'unione civile tra Christian e Roberto, che si erano sposati la scorsa estate in Spagna, a Las Palmas.  FANO: il comune marchigiano ha trascritto il primo matrimonio tra gay il 30 maggio scorso. Il sindaco, Stefano Aguzzi, si è assunto tutte le responsabilità del gesto, "anche nei confronti del dissenso interno alla maggioranza".  NAPOLI: Il Comune ha deciso che "ricorrerà nelle sedi giudiziarie competenti" contro la decisione del ministro dell'Interno. Il sindaco sospeso De Magistris crede "che sia un fatto negativo, in contrasto con la Costituzione repubblicana e le libertà civili in essa sancite". La città partenopea da luglio ha dato il via libera alle trascrizioni.
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