sabato 8 novembre 2014
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La norma sull’autoriciclaggio (reato finora non previsto dal codice penale italiano) è contenuta nel disegno di legge che punta a favorire l’emersione dei capitali nascosti all’estero. È stata approvata alla Camera il 17 ottobre scorso e ora è in discussione al Senato. I due relatori, Nitto Palma (Fi) per la commissione Giustizia e Claudio Moscardelli (Pd) per la commissione Finanze, non hanno escluso la possibilità di modifiche, augurandosi nel contempo una rapida approvazione. La norma, molto discussa alla Camera (con scontri anche all’interno della maggioranza tra democratici e Ncd) è stata prevista per incentivare l’emersione dei capitali nascosti. Chi si autodenuncia, infatti, non sarà perseguito per il nuovo reato, ma solo per le somme oggetto della collaborazione volontaria. Si prevedono due soglie di punibilità: carcere da 2 a 8 anni e multa da 5mila a 25 mila euro per chi, «avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, sostituisce, trasferisce o impiega in attività economiche o finanziarie denaro, beni o altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto», in modo da occultare la provenienza illecita. Pena ridotta da 1 a 4 anni (e multa da 2.500 a 12.500 euro) se il reato presupposto ha pena inferiore nel massimo a cinque anni. La pena è aumentata se il reato è collegato ad attività bancaria, finanziaria o professionale. Non punibile, invece, chi destina il sommerso a «utilizzazione e godimento personale», ma, appunto, solo nel caso non ci sia stato anche occultamento. Un comma che ha destato molte critiche (anche dagli avvocati penalisti) per la sua vaghezza, che aumenterebbe a dismisura la discrezionalità dei pm. Di recente Moscardelli ha detto che la legge potrebbe essere pronta prima della sessione di bilancio (dunque entro fine mese): «Abbiamo – ha spiegato – una finestra sufficiente per cercare di farlo». Per il senatore del Pd «ci sono alcuni aspetti che vanno migliorati, che attengono principalmente alla posizione dei terzi coinvolti: la non chiarezza sulle conseguenze per questi soggetti potrebbe essere un freno alla procedura di autodenuncia». Le eventuali modifiche dovranno passare di nuovo per l’aula di Montecitorio.
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