mercoledì 6 marzo 2013
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Senza mezzi termini, c’è anche chi lo definisce il «pasticciaccio brutto della commissione Marino». Gli ospedali psichiatrici giudiziari chiuderanno – meglio dire dovrebbero chiudere – il 31 marzo prossimo, e poi? È questa la domanda che da tempo si pongono gli animatori dei Comitati StopOpg preoccupati del dopo. Proprio ieri, nell’imminenza della data fatidica, ne hanno discusso a Roma: «Visto il mancato rispetto delle scadenze della legge – dice il presidente di StopOpg, Stefano Cecconi – e dato che nessuna proroga è stata decisa, si rischia un pericoloso scaricabarile tra governo e Regioni. Il rischio che abbiamo sempre denunciato è la proroga de facto degli Opg o pericolose soluzioni improvvisate». In una parola, i comitati regionali temono che sotto veste diversa riaprano i manicomi: «Sarebbe una beffa – dice ancora Cecconi – se con le risorse previste per superare gli Opg si aprissero strutture sparse sul territorio uguali a piccoli manicomi». Precise le richieste dei Comitati StopOpg. Tra queste, l’assistenza alternativa all’internamento tramite i Dipartimenti di salute mentale e la costituzione di un’autorità Stato-Regioni ad hoc sull’opg dotata di poteri sostitutivi come accadde per la chiusura degli ospedali psichiatrici.Resta ancora il problema dei nuovi ingressi. Per i Comitati occorre modificare gli articoli 88 e 89 del codice penale: «Sono quegli articoli – spiegano – che, associando follia a incapacità di intendere e di volere e a pericolosità sociale, hanno mantenuto in vita l’Opg e dunque un canale parallelo e speciale per i malati di mente che commettono reati». Nelle pieghe del «pasticciaccio brutto» intravedono un altro pericolo avvalorato da casi clamorosi di arresti anche recenti: la possibilità cioè che la rivoluzione auspicata possa essere una manna per le organizzazioni criminali. Potrebbero trovare medici compiacenti (come ne hanno trovati in passato) disposti a certificare presunte insanità mentali del boss di turno e in questo modo tenerlo praticamente in libertà, una volta chiusi gli opg. Gli ospedali di Montelupo Fiorentino e di Barcellona Pozzo di Gotto, per i quali sono stati disposti sequestri non ancora eseguiti, hanno fatto dire al presidente Napolitano di «autentico orrore indegno di un Paese appena civile». Vanno dunque aboliti, ma sul come, il rischio è al solito quello di un pasticcio all’italiana.
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