venerdì 26 aprile 2013
​Un gruppo neonazista dà 50 euro alla campagna «Adotta una guglia» (che ha raccolto fin qui 2 milioni). Ed è polemica. La Veneranda Fabbrica: offerte online, impossibile «filtrarle». (Lorenzo Rosoli)
SECONDO NOI Scandalismo a buon mercato
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Neonazisti tra i benefattori del Duomo? Hammerskin tra gli sponsor del restauro delle guglie? E con tanto d’attestato di ringraziamento firmato dal presidente della Veneranda Fabbrica, Angelo Caloia? A sollevare il caso, relativo all’«associazione di promozione culturale e sociale» Lealtà Azione, un articolo di Paolo Berizzi pubblicato su La Repubblica di ieri. Giovedì 25 aprile. Non un giorno qualsiasi: la festa della Liberazione. Che proprio in piazza Duomo chiama per la celebrazione più partecipata una città che è Medaglia d’Oro della Resistenza.La Veneranda Fabbrica non sta con le mani in mano. E in un comunicato diffuso ieri «respinge con fermezza ogni tentativo di inaccettabile strumentalizzazione come quello contenuto nell’articolo» citato. «Fuorviante per il lettore fin dal titolo, appare evidente come si voglia sfruttare e caricare di altri significati una donazione online di 50 euro per la sottoscrizione collettiva del progetto Adotta una Guglia, alla quale contribuiscono, attraverso la rete, centinaia di donatori dall’Italia e da tutto il mondo». A tanto assomma infatti il contributo di Lealtà Azione, precisa la Fabbrica: un dato non riportato nell’articolo di Repubblica.L’adesione alla campagna «in qualità di piccolo donatore – prosegue il comunicato – viene registrata sul solo portale della Fabbrica e non comporta in alcun modo l’incisione del proprio nome su una guglia del Duomo, riservata ai soli grandi donatori con atto e verifiche legali e notarili». Non si parli dunque di «sponsorship» o di «finanziamenti a fronte di una donazione di 50 euro effettuata attraverso la rete». Il «certificato esibito» dall’associazione, «come accade per altri soggetti che partecipano al sistema di donazioni online con piccoli importi – 10, 20, 50 euro – è un attestato standard, ricevuto da tutti coloro che sostengono il progetto attraverso la rete». La Fabbrica «non può giudicare o filtrare il percorso di ogni donatore che segue questo iter, uguale per tutti».La campagna Adotta una guglia è stata lanciata nell’ottobre 2012. L’obiettivo: restaurare e salvare le 135 guglie, gli elementi architettonici forse più fragili del Duomo. Per essere annoverati fra i «grandi donatori» serve un contributo minimo di 100mila euro. Il nome del donatore rimarrà scolpito per almeno 50 anni sulla guglia, scelta dal benefattore in accordo con la Fabbrica. Nomi e foto solo online, nell’albo digitale presente in www.duomomilano.it (com’è per Lealtà Azione, presente con tanto di logo), per i donatori che aderiscono alla sottoscrizione collettiva. Finora la campagna Adotta una guglia ha raccolto in totale circa 2 milioni di euro. Di questi, circa 150mila grazie ai piccoli donatori; il resto, viene da 18 «grandi donatori».
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