sabato 2 aprile 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
Roma. «Si tratta di due azioni forti ma sono una difesa del Parlamento e della sovranità popolare, per non essere presi in giro dai giudici». Così il senatore del movimento Idea, Carlo Giovanardi, ha presentato ieri a Palazzo Madama - insieme a Gaetano Quagliariello, Eugenia Roccella e Maurizio Gasparri - un esposto alla procura di Roma e un’istanza al procuratore generale della Corte di Cassazione contro i magistrati del Tribunale per i minorenni di Roma e, in particolare, della presidente Melita Cavallo, estensore della sentenza con cui il 14 dicembre 2015 è stata concessa l’adozione di un bambino a due uomini che hanno fatto ricorso, in Canada, a pratiche non ammesse dalla legge italiana. La sentenza non è stata impugnata dal Procuratore del Tribunale dei minori che pure aveva dato parere contrario all’adozione, e così il 7 marzo scorso la sentenza è divenuta irrevocabile. Sono una ventina i parlamentari di vari gruppi (Idea, FI, Lega, Ncd, Gal e Cor), che hanno aderito alla doppia iniziativa, di cui Giovanardi è primo firmatario. Se in sede civile, quindi, si chiede una pronuncia volta a chiarire che la sentenza non fa precedente (pur non modificando il 'giudicato'), in sede penale si chiede di verificare se nel comportamento della presidente Cavallo e dei giudici dei tribunali non siano ravvisabili estremi di reato, alla luce dell’ordinamento vigente e se non vi siano state negligenze o omissioni. «Almeno formalmente – ha detto Giovanardi – la stepchild adoption è stata stralciata eppure il Tribunale dei minorenni ha stabilito che due uomini possono adottare un bambino da una madre surrogata e lo possono portare in Italia. Questo è contra legem. E il pm si era anche opposto». Giovanrdi parla di «abuso di diritto». Roccella sottolinea che questa ed altre sentenze «legittimano ciò che legittimo non è, vale a dire l’utero in affitto, una pratica aberrante che è perseguita in Italia in base alla legge 40». Tuttavia «di fatto finora nessuno che è ricorso a questa pratica è stato mai sanzionato, benché sia possibile». Maurizio Gasparri ha parlato di «uso politico della giustizia», affermando che «c’è un preciso gruppo di persone che blocca le adozioni internazionali e favorisce la pratica dell’utero in affitto». Infine, Quagliariello, il fondatore di Idea, rimarca che «non si può cambiare la legge con una sentenza creativa». (G.San.) L’esposto
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: