venerdì 3 dicembre 2010
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Gianfranco Fini lascia ai giornali l'etichettatura del non-polo. «Chiamatelo come volete», dice rivolto ai cronisti a Mestre, ma sottolinea che con Rutelli e Casini «abbiamo voluto far vedere che c'è un'area di responsabilità». «È ridicolo dire, come dice Berlusconi - prosegue -, che quest'area di responsabilità è alleata della sinistra. Prima di dire che chi non la pensa come lui è un traditore, rifletta su come mai molta parte del centrodestra ora dice che così non si può più andare avanti».Intanto è stata depositata alla Camera la mozione di sfiducia al governo Berlusconi di Fli, Udc, Api, Mpa, Lib-Dem. Le firme raccolte in calce al documento sono 85, tra cui quelle di Paolo Guzzanti e Giorgio La Malfa.Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, da Sochi non risparmia critiche ed ironia nei confronti del non-polo, che definisce «esile nei numeri» ma dalle «smisurate ambizioni». E soprattutto, mira ad allearsi con la sinistra per governare e far «tornare indietro» il nostro Paese.Questo soggetto politico, insiste il premier, «ha un programma chiaro: cambiare la legge elettorale per introdurre un tetto al premio di maggioranza» con l'obiettivo di «non farlo scattare» così che questo meccanismo consenta «al terzo polo di diventare arbitro della situazione e scegliere l'alleanza con la sinistra per il governo». Ma così facendo «si fa tornare il nostro sistema politico alla situazione dei partiti che non davano programmi, non indicavano alleanze e non indicavano chi avrebbe governato. Credo - conclude Berlusconi - che nessuna persona di buon senso, e gli italiani lo sono, possa ritenere che questo sia nell'interesse del Paese».
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