martedì 20 giugno 2017
La Procura di Roma ha chiuso l'indagine sul conto della sindaca di Roma, passo che prelude a una richiesta di rinvio a giudizio, in relazione alle nomine di Renato Marra e di Salvatore Romeo
La sindaca Virginia Raggi (Ansa)

La sindaca Virginia Raggi (Ansa)

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A nemmeno sei mesi dall'iscrizione sul registro degli indagati, la Procura di Roma chiude l'indagine sul conto della sindaca Virginia Raggi, passo che prelude a una richiesta di rinvio a giudizio, in relazione alle nomine di Renato Marra (da vicecapo della polizia municipale a capo della Direzione Turismo del Campidoglio) e di Salvatore Romeo (da dipendente del Dipartimento Partecipate a responsabile della segreteria politica).

Per la prima vicenda, la sindaca risponde del reato di falso per aver dichiarato, con nota scritta, alla Responsabile anticorruzione del Campidoglio, contrariamente al vero, che il ruolo dell'allora capo del Personale Raffaele Marra, in relazione alla nomina del fratello Renato, era stato solo di pedissequa esecuzione delle determinazioni da lei assunte. Le chat invece dimostrerebbero che la Raggi non ha affatto agito in totale autonomia tanto è vero che non sapeva nulla del salto di stipendio di cui avrebbe beneficiato Renato Marra: la pratica di quest'ultimo è stata curata quasi in esclusiva da Raffaele Marra che avrebbe dovuto astenersi
riguardando la posizione del fratello. Ecco perché l'abuso d'ufficio è rimasto in piedi per Raffaele Marra mentre è caduto, per insussistenza del reato, per Raggi.

Quest'ultima, però, deve fare i conti anche con la nomina di Romeo, ritenuta illegittima dai magistrati di piazzale Clodio ed eseguita anche in barba ad autorevoli pareri contrari: la sindaca e il suo ex capo segreteria devono rispondere di abuso d'ufficio. Sullo sfondo, anche se non costituiscono reato, ci sono le polizze stipulate da Romeo che indicò la Raggi come beneficiaria in caso di morte del titolare dell'investimento.

Tutto ciò proverebbe la conferma dell'esistenza di una vicinanza personale e politica tra i due protagonisti che furono militanti dei Cinque Stelle della prima ora. Non avrà conseguenze invece la nomina di Carla Raineri (capo di Gabinetto, incarico dal quale si è dimessa qualche mese dopo): l'abuso d'ufficio attribuito alla Raggi è stato ritenuto insussistente per assenza di dolo intenzionale, ma anche se quella scelta non è stata ritenuta legittima, in linea con quanto rilevato già dalla Corte dei Conti, chi indaga ha
tenuto conto di prassi consolidate.

L'indagine sul caso Raineri aveva preso il via a seguito dell'esposto presentato il 2 settembre 2016 da Fratelli d'Italia che chiedeva chiarimenti in relazione alla nomina e alla congruità del suo compenso pari a 193mila euro. Sempre in relazione al cosiddetto 'pacchetto Campidoglio', finiscono in archivio altri due procedimenti: quello avviato contro ignoti per rivelazione del segreto
d'ufficio, e relativo a una presunta attività di dossieraggio ai danni dell'attuale presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito, fatto fuori sulla base di false accuse all'inizio del 2016 dalla corsa per le Comunarie indette dal Movimento Cinque Stelle per la scelta del candidato sindaco. Per i magistrati, il reato è insussistente in quanto le notizie presenti nel dossier erano di dominio pubblico e poi perché De Vito aveva tutto il diritto di accedere a quegli atti.

Altra richiesta di archiviazione ha riguardato l'ex assessore all'Ambiente Paola Muraro, indagata per abuso d'ufficio, per le pressioni esercitate sull'allora dg di Ama Giovanni Fiscon e finalizzate all'ottenimento di consulenze nella municipalizzata dei rifiuti. A carico della Muraro restano in piedi alcune violazioni della normativa in materia ambientale per le quali sono state chiuse le indagini tempo
fa.

«Raggi tranquilla, si va avanti»

"Se confermiamo la volontà di andare avanti a fronte delle notizie secondo cui la sindaca Virginia Raggi rischia il processo? Ovviamente, andiamo avanti tutti. La sindaca va avanti. Le indagini procedono e questa è una cosa positiva. Ci sarà una valutazione, un giudizio, da fare ma siamo tutti molto tranquilli e continuiamo a lavorare come fatto fino ad adesso. La sindaca è tranquilla non c'è nulla di particolarmente inatteso". Così il vicesindaco di Roma Luca Bergamo interpellato in piazza del Campidoglio.

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