domenica 8 marzo 2015
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Preoccupazione per un disegno di legge che aveva al centro «i più piccoli, segnati dal dolore della separazione dai genitori» e che ora rischia di trasformarsi «nel grimaldello per assecondare i diritti, o i presunti diritti, degli adulti». All’Associazione nazionale delle famiglie adottive e affidatarie (Anfaa) l’emendamento al disegno di legge 1209 che aprirebbe alle adozioni da parte dei single non piace: «È un passo falso in un percorso che avevamo condiviso fin dall’inizio», spiega la presidente Donata Novi Micucci. Che idea vi siete fatti della proposta di abolire il riferimento ai requisiti previsti dall’articolo 6, cioè principalmente a quello che ad adottare sia una coppia sposata? Temiamo che si tratti di una scorciatoia. Obiettivo: arrivare, attraverso l’affido, alla possibilità di ottenere l’adozione in ogni caso. E sappiamo – la cronaca ci offre notizie quasi ogni giorno – che sul tema sono aperte diverse battaglie, a cominciare da quelle delle coppie omosessuali. Lungi da me agitare pregiudizi o forme di discriminazione nei confronti di chichessia. Nei fatti però l’affido è una cosa, l’adozione un’altra: nel primo caso ci troviamo innanzi alla possibilità offerta dalla legge di affiancare a una famiglia in difficoltà, temporaneamente, un’altra realtà educativa e di affetti capace di sopperire alle lacune della prima. In questo senso, infatti, è previsto che all’affido possano accedere anche persone sole. Nel caso dell’adozione, invece, parliamo di una famiglia che viene meno e della necessità che a una bambino e a una bambina venga offerta un’altra famiglia. Ora, la legge sulle adozioni prevede già dei casi specifici in cui al posto di quest’ultima possa esserci anche una sola persona. Ma sono casi specifici, appunto... Certo, limitati e circoscritti da determinate condizioni che di volta in volta vengono soppesate e valutate dai Tribunali. In generale la legge ha però un altro obiettivo: quello di garantire ai minori la possibilità di vivere e crescere in una famiglia il più possibile completa e vicina al modello codificato dalla nostra cultura. Che è quello di una coppia di genitori sposati, stabile, riconosciuta dallo Stato nei suoi diritti e nei suoi doveri, capace di poter garantire al figlio adottivo una vita serena anche dal punto di vista economico, magari anche con altri figli. Questi requisiti non dovrebbero nemmeno essere messi in questione nel disegno di legge 1209, nato con il solo e peraltro meritorio obiettivo di occuparsi della continuità affettiva da garantire al minore. E invece ecco che surrettiziamente, con questa norma, ora si vorrebbe bypassare la normativa sulle adozioni. Ci troviamo in totale disaccordo. Mentre continuate a condividere l’anima del ddl in questione, cioè che sia eliminato il divieto di adottabilità per i genitori affidatari. Sì, questo è un principio fondamentale.
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