È stato riconosciuta formalmente un'altra vittima italiana, falciata a Nizza dal terrorista che ha fatto strage con un camion tra la folla che festeggiava il 14 luglio. Lo ha comunicato la Farnesina. Si tratta di
Mario Casati, un anziano di origini brianzole. La sua famiglia "è stata
informata dalla polizia francese alla presenza di funzionari del
nostro Consolato e dell'Unità di Crisi italiana che la
assisteva", riferisce la nota della Farnesina segnalando fra
l'altro che "continua l'attività di identificazione delle
vittime".
Mario Casati aveva 90 anni ed era a Nizza in compagnia dei coniugi Angelo D'Agostino (71 anni) e Gianna Muset (68), di Voghera (Pavia), e di un'amica, Maria
Grazia Ascoli (77). Tutti e tre i suoi amici sono ancora "dispersi", ma non si ritiene che sia più possibile ritrovarli vivi, ricoverati in qualche ospedale.
Inoltre fra le vittime della strage di Nizza
"risulta anche un cittadino Italo-americano": senza fornire
altri dettagli, lo riferisce ancora la Farnesina.
Intanto oggi quella che a Nizza doveva essere una cerimonia
silenziosa in ricordo delle vittime dell'attentato terroristico
di giovedì scorso e si è trasformata nell'ennesima
manifestazione di dissenso e di rabbia verso la politica. Il
Monument du centenaire, eretto alla fine dell'800 per celebrare
il ritorno di Nizza alla Francia, è stato teatro della
contestazione che ha avuto come bersaglio il primo ministro
francese, Manuel Valls e altri esponenti del governo d'oltralpe.
A pochi metri dalla Promenade des anglais, dove la follia
omicida ha falciato 84 vite, era previsto un momento di
raccoglimento che doveva avere il suo apice in un minuto di
silenzio, subito dopo il tradizionale colpo di cannone che
scandisce il mezzogiorno. I primi fischi sono arrivati quando il
premier è comparso sulla piazza, altri sono piovuti quando se ne
è andato. E poi tanti "buu" e insulti rivolti alla classe
politica, accusata di non aver fatto abbastanza per evitare la
strage e invitata ad andarsene.
Urla di dissenso dagli ultras
del Nizza ma anche da giovani, pensionati, turisti. "I fischi,
gli insulti, non sono degni di una manifestazione di cordoglio"
ha sibilato Valls, aggiungendo: "La collera, la paura, lo
sconforto dei francesi tocca a me, tocca a noi di caricarceli
sulle spalle. Ma ci vuole dignità in queste occasioni".
Il minuto di silenzio si è sciolto in un lungo applauso. Poi
la folla - si stima che fossero presenti circa 40.000 persone,
occupando un lungo tratto della Prom - ha intonato la
"Marsigliese" e "Nissa la bella", l'inno tradizionale della città
cantato in nizzardo. Forti emozioni, lacrime di rabbia e di
dolore. Qualcuno non ha retto, anche per il sole battente, ed è
stato portato via dalla croce rossa. La cerimonia è durata una
manciata di minuti, poi le autorità sono rientrate nel Jardin
Albert, il premier sotto una pioggia di fischi.
Applausi solo
per vigili del fuoco, polizia municipale e volontari della Croce
rossa, che in quella tragica notte hanno avuto un ruolo
fondamentale nell'aiutare le persone coinvolte nell'attentato.
"Merci, merci" il coro spontaneo che si è levato quando hanno
lasciato la piazza.
In tutta la Francia è stato osservato un
minuto di silenzio. Il presidente Francois Hollande ha assistito
all'omaggio da place Beauveau, sede del ministero dell'interno a
Parigi.