martedì 10 gennaio 2012
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«Nessuna pietà verso gli evasori, spareremo ad alzo zero», lo assicura il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, intervenendo a Porta a Porta. «Chi evade le tasse, in un momento come questo, non solo ruba anche agli altri italiani ma tradisce la patria», aggiunge il braccio destro di Mario Monti, ammonendo: «Bisogna stringersi intorno ai controllori perché combattono gli evasori». Quanto alla possibilità di una intesa con la Svizzera per la tassazione dei capitali, Catricalà dice che sarà fatta «se sarà conveniente», ma «non deve essere o sembrare un condono». «Siamo per il rispetto della normativa UE – spiega – e saremo pragmatici: se conviene lo faremo, altrimenti no. Non bisogna dare l’idea che questo è un governo che fa condoni e questa operazione può apparire come un condono. Non è detto che non lo faremo ma c’è da cambiare qualcosa».L’apologo delle formiche e delle cicale serve poi a Catricalà per trarre la morale, perché se gli italiani danno l’impressione di essere «un popolo serio e di persone per bene, in grado di pagare i debiti ma anche le tasse, l’erario, i mercati ci premieranno». Il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, rafforza il concetto sostenendo che «l’evasione fiscale deve essere combattuta in tutti i modi». Infatti «è importante che si cresca nella cultura che tutti debbono dare il loro contributo». Anche il direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, intervistato ieri a La Telefonata di Maurizio Belpietro su Canale 5, pone l’enfasi sul contrasto del sommerso in materia di tributi, sostenendo che è necessario anche «incutere un sano timore» in chi evade il fisco, per dissuaderlo. Il Codacons, intanto, lancia la campagna «lo scontrino, prego!», per cui i cittadini sono invitati a segnalare su un apposito spazio sul web negozi, bar, ristoranti e altri esercizi che a partire da oggi ometteranno di rilasciare l’apposito scontrino alla cassa.C’è però un nuovo allarme per Equitalia. Infatti ieri una busta con polvere pirica e un pezzo di corda come miccia è arrivata alla sede di lungotevere Flaminio: all’interno nessuna minaccia e nessuna rivendicazione.Befera, nel motivare blitz come quelli di Cortina di fine anno, afferma che nel 2011 la lotta all’evasione fiscale ha fruttato il recupero di circa 11 miliardi. «Faremo di più nel 2012», assicura indicando come cifra globale per le imposte non pagate di 110 e i 120 miliardi all’anno. «Il risultato maggiore – argomenta Befera – non è dato dal recupero seguito ai controlli ma dal versamento spontaneo di soggetti che alzano l’asticella dell’autotassazione». Contro le affermazioni di Befera si levano molte critiche da parte del Pdl, ma gli esprime solidarietà il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, auspicando però che non si alimenti «l’odio sociale criminalizzando la ricchezza, che tante volte è prodotto di lavoro e sacrificio». L’operazione Cortina è comunque «un segnale positivo», perché «la lotta all’evasione è fatta anche di simboli». È entusiasta invece il capo di Idv, Antonio Di Pietro, che vuole «cento Cortina al giorno, perché una sola non basta».«L’incontinenza dichiaratoria del direttore dell’Agenzia delle entrate, che negli ultimi giorni sta raggiungendo livelli da comizio, è semplicemente inquietante», va all’attacco, però nel Pdl, Anna Maria Bernini. Gaetano Quagliariello invita ad evitare «eccessi mediatici tipo Cortina» ed indica l’esempio dei metodi del centrodestra con cui sono stati recuperati 25 miliardi. «Si puniscano gli evasori, ma non si  pensi che l’azione dimostrativa risolva i problemi», commenta il leghista Luca Zaia, governatore del Veneto, criticando il fatto che «ci sono parti del Paese in cui le forze dell’ordine non vanno con tanta disinvoltura». Ma per Salvo Fleres di Grande Sud, il vero problema è «l’elevata evasione al Nord».
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