martedì 14 giugno 2022
Sono 9 i sindaci che vanno alla coalizione di Salvini, Meloni e Berlusconi, e 4 al Pd e alleati Tredici le città che andranno al ballottaggio (anche Monza e Como)
Nelle città vince il centrodestra unito. Fdi sopra la Lega. Male il M5
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Il centrodestra vince nelle due maggiori città al voto, Genova e Palermo, quest’ultima strappata al centrosinistra. Sembra spuntarla anche L’Aquila, quando lo spoglio non è ancora concluso, mentre a Catanzaro manca la vittoria al primo turno. Anche nei capoluoghi di provincia la coalizione di Salvini, Meloni e Berlusconi esce spesso vincente dove si presenta unita: è successo ad Asti, Belluno (strappata a una civica), La Spezia, Pistoia, Rieti ed Oristano. A Padova, Taranto (che era commissariata) e Cuneo si è riconfermato invece il centrosinistra, che ha anche riconquistato il Comune di Lodi.

Alla fine del primo tempo di questa tornata elettorale amministrativa, il bilancio vede così 9 sindaci assegnati alla coalizione di Salvini, Meloni, Berlusconi e alleati, 4 a quella di Letta e (non però in tutti i casi) M5s. A Messina potrebbe vincere già al primo colpo un outsider della politica come Federico Basile, fuori dai due principali schieramenti e vicino al sindaco uscente De Luca. Mentre sono 13 le città che andranno al ballottaggio del 26 giugno. In sette di queste parte in testa il centrosinistra, in sei il centrodestra. Un bilancio però che – va sottolineato – con lo spoglio delle schede anda- to in diversi casi a rilento, non è ancora 'blindato'. Il dato di partenza, comunque, vedeva già al governo dei 26 capoluoghi il centrodestra in 18 casi, il centrosinistra negli altri 6: tra due settimane sarà a partire da questi numeri che si valuteranno vincitori e vinti. Guardando all’interno delle coalizioni, un dato politico importante riguarda il successo delle liste di Fratelli d’Italia, che in molte città del Nord superano quelle della Lega.

I dati non sono omogenei perché in molte realtà locali i candidati sindaci erano sostenuti da liste civiche che hanno drenato voti da quelle dei partiti, a volte (specie al Sud) camuffati del tutto dietro altri simboli. Un caso su tutti è la lista a sostegno del riconfermato sindaco di Genova, Marco Bucci, che ha raccolto circa il 19% sul 55% ottenuto dall’intera coalizione. Secondo i dati rielaborati da YouTrend il partito di Giorgia Meloni sarebbe davanti a quello di Matteo Salvini in ben 12 dei 16 capoluoghi del Centro-Nord andati alle urne.

La Lega resterebbe prima solo a Belluno e Como e uno smacco arriva anche da Lodi dove il nuovo sindaco, il 25enne Andrea Furegato, sostenuto dal centrosinistra, ha strappato proprio al Carroccio la poltrona di primo cittadino. Nella coalizione giallo-rossa spiccano invece le percentuali molto ridotte ottenute dal M5s (che nella maggior parte delle città non si è proprio presentato), come ieri ha riconosciuto lo stesso Giuseppe Conte. Mentre non è facile pesare i risultati delle forze centriste raccolte intorno a Italia Viva di Renzi e ad Azione di Calenda, che hanno corso a volte all’interno delle coalizioni o di liste civiche, altre volte in solitaria ottenendo buoni risultati a L’Aquila e Palermo. Nel capoluogo siciliano il centrodestra torna al governo della città con Roberto Lagalla, accreditato di circa il 48%, 20 punti in più del centrosinistra, che governava la città con Leoluca Orlando (qui per passare al primo turno bastava il 40%). All’Aquila ottiene quasi certamente il secondo mandato Pierluigi Biondi. Mentre a Catanzaro Valerio Donato candidato di Forza Italia e alleati locali, resta poco sopra il 40% e dovrà vedersela con Nicola Fiorita sostenuto da dem e pentastellati, che ha raggiunto il 33%. Qui però correva da solo al primo turno il candidato di Fdi, Ferro. A Verona la spaccatura nel centrodestra ha favorito la corsa dell’ex calciatore Damiano Tommasi, sostenuto dal centrosinistra, che ha raccolto circa il 40%.

A sfidarlo al ballottaggio sarà il sindaco uscente Federico Sboarina, con il 33%, sostenuto da Lega e Fdi. Mentre Flavio Tosi, già primo cittadino, ex leghista, appoggiato da Fi, è arrivato al 23%. A Parma, chiusa dopo due mandati l’epoca dell’ex cinque stelle Federico Pizzarotti, è in vantaggio con il 44% l’alleanza imperniata sui dem a sostegno di Michele Guerra. Staccato l’ex sindaco Pietro Vignali. Come a Genova, riconferma al primo turno dei sindaci uscenti di centrodestra anche a La Spezia, dove Pierluigi Peracchini, ha ottenuto circa il 53%, e Asti, dove Maurizio Rasero è intorno al 54%. In Lombardia sembra invece avviate al ballottaggio Monza (vantaggio centrodestra) e Como (vantaggio centrosinistra). A Piacenza e Alessandria partiranno in testa i candidati dem, come anche a Lucca e Viterbo. Mentre a Frosinone, Gorizia e Barletta, l’equilibrio è ribaltato.

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